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Vittorio Alfieri, Rime di Vittorio Alfieri scelte e commentate ad uso delle scuole da Rosolino Guastalla , a cura di Rosolino Guastalla, Firenze, Sansoni, 1912. Fonte: Internet Archive

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<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>

<dc:title>Rime di Vittorio Alfieri scelte e commentate ad uso delle scuole da Rosolino Guastalla</dc:title> <dc:publisher>Sansoni, Firenze</dc:publisher> <dc:date>1912</dc:date>

Pagine dell'edizione

Copertina - - - - - - Illustrazione Frontespizio ii iii iv v vi vii viii ix x xi xii xiii xiv xv xvi xvii xviii - - 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 - - - - - -

Sommario

Rime di Vittorio Alfieri scelte e commentate ad uso delle scuole da Rosolino Guastalla	Frontespizio

Prefazione	v

Indice	xiii

Rime varie	–

I. La lotta di Ercole e di Antèo	1

II. Loda le bellezze di una signora	2

III. Loda la fronte della Signora	3

IV. Si pente di essere stato scortese con la sua donna	4

V. Parla una madre, canzone	5

VI. Sospiri d'amore, canzone	6

VII. Invettiva contro Roma	8

VIII. Alla Morte	10

IX. Non cesserà mai di amare la Contessa	11

X. Dinanzi ad una statua di Venere	11

XI. Meraviglie prodotte dall'apparire della sua donna	12

XII. Non è possibile dire che cosa sia l'anima	13

XIII. Vestirà d'or innanzi sempre di nero	13

XIV. Si duole perché non può andar dalla sua donna	14

XV. Povero vuol essere il Poeta, ma libero	15

XVI. Loda gli occhi della sua donna	16

XVII. Le parole non valgono ad esprimere il suo affetto	17

XVIII. Amò altre volte, ma senza che Amore gli ispirasse nulla di buono	17

XIX. Gli piace il volto, e più ancora l'animo della sua donna	18

XX. Che dirà quando si troverà alla presenza di Dio	19

XXI. Non è vero quello che la Contessa dice: amar egli solamente le Muse	20

XXII. L'annoia lo sdottorare de' forestieri che càpitano in Italia	20

XXIII. È geloso, e perché	21

XXIV. Altri tempi, altri uomini	21

XXV. La morte di Alessandro il Macedone	22

XXVI. Contro la propria avarizia	23

XXVII. Ad una danzatrice	24

XXVIII. Disperazione, e speranza	24

XXIX. Vorrebbe l'aspetto della Natura conforme al suo stato doloroso	25

XXX. Dinanzi al Mosè di Michelangelo	26

XXXI. La cupola di San Pietro	26

XXXII. L'America libera, odi	27

Ode prima	27

Ode seconda	33

Ode terza	38

Ode quarta	42

Ode quinta	47

XXXVII. Come scriverà, d'ora innanzi, le sue tragedie	53

XXXVIII. A Dante Alighieri	54

XXXIX. Alla Repubblica di Venezia	55

XL. Lontano dalla sua donna, rivolge a lei il suo pensiero	56

XLI. Alla casa del Petrarca	57

XLII. Al Petrarca, intorno alle sue pene d'amore	58

XLIII. Al sepolcro di Lodovico Ariosto	59

XLIV. Vorrebbe ritrarsi dal mondo, ma non può, finché resti la sua donna in mezzo alle pene	60

XLV. Anela il termine delle sofferenze sue e della sua donna	61

XLVI e XLVII. Vorrebbe che la Natura gli fosse compagna nel dolore; ma, se potrà vivere con la sua donna, essa gli sembrerà più bella	61

XLVIII. Alla malinconia	63

XLIX. La sua donna è di nobile sangue, ma più brilla per le proprie virtù	63

L. È privo di notizie della sua donna, e se ne dispera	64

LI. Chiede a sé come possa aver vòlto il pensiero ad altra donna	65

LII. Al cavallo Fido, appartenuto alla sua donna	66

LIII e LIV. Al Pallio di Siena	66

LV. Alla città di Genova	68

LVI. Vorrebbe lasciare per sempre l'Italia, ma non può; vi è la sua donna	69

LVII. Non trova pace in nessun luogo	69

LVIII. Non ispera da' suoi versi altra fama che di sincero amatore	70

LIX e LX. Ai luoghi abitati un tempo dal Petrarca	71

LXI. Sua infelicità, lontano dalla Contessa	72

LXII. Effetti d'amore collocato in degna persona	73

LXIII e LXIV. Presso l'abbadia di Grenoble	74

LXV e LXVI. Che cosa ormai lo tenga in vita	75

LXVII. Il globo areostatico	76

LXVIII. Lingua umana non può adeguatamente lodar la Contessa	77

LXIX. Vorrebbe cantar d'altro che della sua donna, ma non può	78

LXX. In Inghilterra nessuno comprende le sue pene	79

LXXI. Tornando in Italia	79

LXXII. Nemmeno i cavalli gli dànno diletto, privo della sua donna	80

LXXIII. Qual sia, da quattordici mesi, la sua vita	81

LXXIV. Alla sua donna, che lo rimproverava di freddezza	81

LXXV. Meravigliosi effetti suscitati dalla vista della Contessa a Baden	82

LXXVI. Pene d'amore	83

LXXVII. Sullo stesso soggetto	83

LXXVIII. Che fu nel passato, che presentemente sia	84

LXXIX. Piaceri senesi	85

LXXX e LXXXI. Trionfo d'amore	87

LXXXII. Capitolo a Francesco Gori Gandellini, su la custodia dei cavalli	88

LXXXIII. Bellezze della lingua toscana	94

LXXXIV. Vede, nel pensiero, la sua donna che lo aspetta	95

LXXXV. Sulle infelici condizioni dell'Italia	95

LXXXVI. Soffre, pur avvicinandosi al luogo ov'è la sua donna	96

LXXXVII. Sullo stesso soggetto	96

LXXXVIII. Avvicinandosi alla sua donna, si sente rinascere il coraggio	97

LXXXIX. Paragona la purezza del Reno con la purezza della sua donna	98

XC. Gioisce e soffre nell'avvicinarsi alla sua donna	98

XCI e XCII. Per la morte dell'amico Gori-Gandellini	99

XCIII. Nuova lontananza e nuovi dolori	100

XCIV. Deboli speranze e dolore certo	101

XCV. Per un cane inviatogli dalla sua donna	102

XCVI. Rivede col pensiero la sua donna	103

XCVII. Dolore e speranza	103

XCVIII. Ancora per Francesco Gori-Gandellini	104

XCIX. A Pisa, col tempo cattivo	105

C. Ha una dolce visione della sua donna	105

CI. Ancora all'amico Francesco Gori	106

CII. Lo tiene in vita solamente forza d'amore	107

CIII. Dolore per la lontananza della sua donna	107

CIV. Un brutto scherzo di Frontino	108

CV. Letizia di Achille perché sta per rivedere la Contessa	109

CVI. Vizi e virtù degli Italiani	109

CVII. Contro la lentezza dei vetturini tedeschi	110

CVIII. Ricordanze	111

CIX e CX. La malattia di Fido	111

CXI. Gli dànno vita il desiderio della gloria e l'amore	113

CXII. Triste condizione dell'uomo di liberi sensi nato in terra schiava	113

CXIII. Lo confortano, nella solitudine invernale, i suoi studi e la sua donna	114

CXIV. Per la soppressione dell'Accademia della Crusca	115

CXV. La morte di Frontino	116

CXVI. Mestizia per la lontananza della sua donna e per la propria malattia	117

CXVII. Ancóra mestizia	118

CXVIII. Nella imminenza della morte di Federico II di Prussia	118

CXIX. Dinanzi al ritratto de' quattro grandi poeti italiani	119

CXX. Nell'anniversario del Giuoco del Ponte	120

CXXI. Perché ami la sua donna	121

CXXII. È lieto di non aver mai posto il suo affetto in donne francesi	122

CXXIII. Il proprio ritratto	123

CXXIV. La Contessa gli tien luogo di tutto nel mondo	124

CXXV. Ira e mestizia	125

CXXVI. La morte di Annibale	125

CXXVII. Tormenti amorosi	126

CXXVIII. Perché ami la solitudine	127

CXXIX. Alla madre, che aveva perduto un figliuolo	128

CXXX. Per Achille	129

CXXXI. Nella solitudine della selva	129

CXXXII. È incerto, se rimanere o no a Parigi	130

CXXXIII. Ritorno alla vita	131

CXXXIV. Perché abbandonò la città nativa	132

CXXXV. Mentre corregge le bozze delle tragedie	132

CXXXVI. Per il sepolcro del Tasso	133

CXXXVII. La bellezza femminile	134

CXXXVIII. La fortuna	134

CXXXIX. Dinanzi ad un mulino	135

CXL. Ostacoli che si oppongono allo scriver liberamente	136

CXLI. Conforto al noioso lavoro gli è l'amore della sua donna	136

CXLII. Amore del poeta per ciò che ha scritto	137

CXLIII. Capitolo ad Andrea Chénier	138

CXLIV e CXLV. Parigi sbastigliato	142

Introduzione	142

Ode	143

CXLVI. Che cosa guadagni chi scrive	153

CXLVII. Tentò ogni genere letterario, in tutti gli pare di aver fallito	154

CXLVIII. Tentò ogni genere letterario, eccetto la storia	155

CXLIX. Perché da qualche tempo non scriva più versi	155

CL. Lo agita il pensiero che la sua donna debba morire prima di lui	156

CLI. Ad una tortorella	157

CLII. Che sia il Poeta	157

CLIII. Alla madre	158

CLIV. Rivedendo un'antica sua fiamma	159

CLV. Superiore ad ogni altro è il linguaggio d'Italia	160

CLVI. Ritornando in Italia	161

CLVII. Sullo stesso soggetto	162

CLVIII. A Firenze	162

CLIX. Compiendo il quarantacinquesimo anno	163

CLX. Per la malattia dell'Abate di Caluso	164

CLXI. Umane chimere	164

CLXII. Si vergogna della propria ignoranza	165

CLXIII. Nulla di nuovo al mondo	166

CLXIV. Piccoli e grandi dolori	167

CLXV. Leggendo l'Iliade	167

CLXVI. Ricordi	168

CLXVII. Vorrebbe cessar dallo scrivere e non può	169

CLXVIII. Per un dono avuto	170

CLXIX. A quarantaquattro anni	170

CLXX. Ad una improvvisatrice	171

CLXXI. Ad un improvvisatore	172

CLXXII. Chiede di essere considerato, per il linguaggio, fiorentino	173

CLXXIII. Si duole di non aver unito agli scritti l'azione	174

CLXXIV. Alla Poesia	174

CLXXV. Ancóra, leggendo l'Iliade	175

CLXXVI. Non può frenarsi dallo scrivere	176

CLXXVII. Tutto in Toscana l'invita a scrivere versi	177

CLXXVIII. Al proprio stemma	177

CLXXIX. Il culto cattolico	179

CLXXX e CLXXXI. Il vero e il falso uomo libero	180

CLXXXII. Desidera che la morte lo colga insieme con la sua donna	181

CLXXXIII. Alla speranza	181

CLXXXIV. Confessa la propria incostanza in amore	182

CLXXXV. Difficoltà dell'apprendere il parlar toscano	183

CLXXXVI. Piaceri della solitudine	184

CLXXXVII. Conforta la Signora a sopportare coraggiosamente la povertà	184

CLXXXVIII. Ricordando la fuga da Parigi	185

CLXXXIX. Alla Contessa, che stava dipingendo il ritratto del Poeta	186

CXC. Alla Signora Teresa Mocenni, in morte del cavaliere Mario Bianchi	187

CXCI. Non servì, scrivendo, che alla Verità	187

CXCII. Offre ad Asti i suoi libri	188

CXCIII. Come il sapiente accoglie la Morte	189

CXCIV. Al Sig. Francesco Fabre	190

CXCV. Libertà francese	191

CXCVI. Ogni uomo teme naturalmente la Morte	192

CXCVII. Alla Malinconia	192

CXCVIII. Sosterrà impavido i rigori dell'avversa fortuna	193

CXCIX. Si prepara serenamente alla morte	194

CC. Che sia Patria	195

CCI. Stima sua gloria essere fra i primi perseguitati	196

CCII. Teleutodia	197

Dal Misogallo	205

Avviso al lettore	207

Invocazione	207

Proemio	208

Sonetto V	209

Sonetto VIII	210

Sonetto XII	210

Sonetto XIV	211

Epigramma IV	212

Sonetto XVI	212

Sonetto XVII	213

Sonetto XVIII	214

Epigramma VII	215

Sonetto XXII	215

Epigramma VIII	217

Sonetto XXVI	217

Epigramma XIV	218

Sonetto XXVII	219

Sonetto XXVIII	219

Sonetto XXIX	220

Sonetto XXXV	221

Sonetto XXXVI	221

Epigramma XVIII	222

Epigramma XX	222

Epigramma XXV	223

Epigramma XXXII	223

Epigramma L	224

Epigramma LXI	225

Sonetto XLI	225

Conclusione	226

Dalle Satire	227

Satira Prima. I Re	229

Satira Quarta. La Sesqui-plebe	230

Satira Quinta. Le Leggi	232

Satira Sesta. L'Educazione	238

Satira Ottava. I Pedanti	241

Satira Nona. I Viaggi	247

Satira Decimasesta. Le Donne	267

L'Etruria vendicata. Sunto del poemetto	269

Dagli Epigrammi	275

I e II. Sonet d'un Astesan an difeisa dl stil d' soe Tragedie	277

III. Tutto rosso fuor che il viso	278

IV. Fosco, losco e non Tòsco	279

V. Uom di corte e di fede?	279

VI. Il Papa è papa e re	279

VII. Io professor dell'università	279

VIII. Padre trent'anni muto il Pretendente	280

IX. Ho visto già quel ch'è	281

X. Dai Galli in rima le tragedie fersi	281

XI. Forse alcun pregio aveano	281

XII. Chi fu, che fece e che mertò costui?	282

XIII. Sacro ebbi già di cittadino il nome	282

XIV. Mi vien da rider, quand'io sento dire	283

XV. Sia l'avvenir qual vuolsi, a me pur sempre	283

XVI. Nel punto in cui di Galli armati schiavi	283

Indice dei nomi	285