Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
20 | rime varie |
XXI [xxxviii].1
Non è vero quello che la Contessa dice:
amar egli solamente le Muse.
Apollo, o tu, cui le saette aurate
Dell’arcier vincitor d’uomini e Dei2
Trasser dal fianco sospirosi omei,3
4Te Dio sforzando ad implorar pietate;
S’io, qual mel penso, son tuo sacro vate,
Se grati unqua ti furo i preghi miei,
Oggi, deh! scendi a trar d’error costei,
8Che sol tue suore assévra essermi grate.4
Vieni, e le narra come a Péneo in riva,
Servo tu pur d’amore, un dí seguisti
11Dafne, posta in oblio la cetra e il canto.
Dille, che in noi, piú che dei carmi, è viva
D’amor la fiamma; e al fin per te5 si acquisti
14Fe, se non premio, al mio verace pianto.
XXII [xxxix].6
L’annoia lo sdottorare de’ forestieri che càpitano in Italia.
Galli, Russi, Britanni, e quanti mena
Seco aquilon gelato ai nostri liti,
Sia che al venir piú dolce aere v’inviti,
4E terra assai, piú che la vostra, amena;
O sian l’arti divine, onde già piena
L’Italia, or par che a voi la via ne additi;7
Che val mostrarvi in chiacchierar sí arditi,
8E in eseguirle aver sí corta lena?
Pascanvi pur di Bacco e di Pomona8
Gli ampj doni; pascete ed occhio, e mente
11(Se mente ed occhio è in voi) di tele e marmi.
- ↑ Questo sonetto fu composto il 3 gennaio 1779.
- ↑ 2. Il Petrarca (Rime, CCXXXIX):
Omini e dèi solea vincer per forza
Amor, come si legge in prose e ’n versi. - ↑ 3. Omei, lamenti; quando Apollo s’invaghí di Dafne.
- ↑ 8. Le sorelle di Apollo solo le Muse. Assévra è forma sincopata per assevera.
- ↑ 13. Per te, per mezzo tuo.
- ↑ Sonetto composto il 15 gennaio 1779.
- ↑ 5-6. Intendasi: o che l’essere stata un giorno l’Italia la culla delle arti sia la cagione che ora ve ne addita la via....
- ↑ 9. Pomona era la dea dei giardini e degli alberi da frutta.