Rime varie (Alfieri, 1912)/XXVII. Ad una danzatrice
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Vittorio Alfieri - Rime varie (1776-1799)
XXVII. Ad una danzatrice
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XXVII [xlv].1
Ad una danzatrice.
Agil pié che non segni in terra traccia,
Sí2 lieve lieve, in mille guise elette,
Armonïose scaltre carolette,
4Intrecci, onde ogni cuor vinto si allaccia;
O sia3 tu spicchi un breve vol, che faccia
Intorno intorno tremolar le aurette;
O sien tue mosse al suolo in sé ristrette,4
8Fervide e triste, ch’una l’altra caccia:5
A tue bell’arti campo esser vorria,
Non venal palco6 infra inesperto coro,
11Ma verde piaggia, ove smaltato pria
Natura avesse di vermiglio e d’oro.7
Il gran Giove mirarti ivi dovria
14Danzar fra le tre Grazie, e vincer loro.
Note
- ↑ Sonetto composto il 23 ottobre 1780, a Firenze.
- ↑ 2. Sí, ma.
- ↑ 5. O sia, sia che.
- ↑ 7. Dante (Purg., XXVIII, 52 e segg.):
Come si volge con le piante strette
A terra ed intra sé donna che balli
E piede innanzi piede appena mette... - ↑ 8. Caccia, forse, fa dimenticare.
- ↑ 10. Il venal palco, è, con dispregio, il palcoscenico.
- ↑ 11-12. Dante (Purg., VII, 79 e segg.):
Non avea pur natura ivi dipinto,
Ma di soavità di mille odori
Vi faceva un incognito indistinto.