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200 rime varie


Epodo II.

«Deh, Diva, aggiunger piacciati
«A dileguar gran nebbia, altri piú carmi:
«Né il mio dubbiar dispiacciati,
«Figlio in me di temenza e in un d’orgoglio,
«S’ei qui importuno allácciati.1
6 «Dimmi or s’egli è, qual nel tuo oracol parmi,
«L’augel di Campidoglio
«Che rinnovar de’ un dí suo altero volo;
«O se in mistico senso intender oso
«Lo spiccarsi dal suolo
11 «Di alato egregio vate ardimentoso?»2
La vergine si sferra3
Da me gridando: «Il sol ti è dunque ascoso?»4
Sacro un orror me tramortito atterra.

Strofe III.

Qual se in tempesta orribile una calma,
Figlia dei Numi, a insignorir pur viensi
Dell’atre rugghianti onde;
Tale un sopor meraviglioso i sensi
Viene acquetando in me dell’ardent’alma,
6 Su cui latte diffonde;5
E al par col sonno6 placido già un’alma
Visïon, ch’io da Giove uscir ben scerno,
In mia mente serpeggia.
La custode del folgore superno,7
11 Che appié del trono dell’Olimpio aleggia,8


    appositamente oscuro, ma verrà chiarito in appresso.

  1. 5. Se importunamente il mio dubbio ti tien qui obbligata a vaticinare.
  2. 6-11. Questo è il dubbio dell’A: ha la Sibilla voluto alludere ad un’aquila che dovrà spiccare un giorno il volo dal Campidoglio, qualche cosa di simile al veltro dantesco, oppure l’aquila altro non è che un audace e veritiero poeta?
  3. 12. Si sferra, si stacca, frequente nei classici: l’Ariosto (Orl. fur., VI, 23):
    Ruggier con fretta de l’arcion si sferra
    E l’A. stesso nella seconda parte de I viaggi:
    .... purch’io mi sferri
    Da un tal Profosso.
  4. 13. «Il sol ti è dunque ascoso?» Non vedi le cose piú chiare?»
  5. 4-6. Costruiscasi: .... tale un sopore meraviglioso dell’anima, prima ardente e sulla quale esso diffonde la pace (il latte), viene acquetando i miei sensi.
  6. 7. Al par col sonno, insieme col...
  7. 10. Orazio (Odi, IV, 4): Ministrum fulminis alitem; e l’Ariosto (Orl. fur., VI, 18): Quello Celer ministro del fulmineo strale.
  8. 11. Aleggia, vola leggermente, ma è verbo improp. trattandosi di un’aquila.