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di vittorio alfieri 41


E con gli ultimi baci il pianto sugge.
Tu di morir pria che lasciarlo scegli,
Sposa amante: ma invan; ch’ei già ti sfugge.

V.


Che piangi or tu? Vedi che Gloria il mena
Per raggiante sentiero,
In cui fra’ vostri1 ei primo impresse ha l’orme.
In atto pria di semplice guerriero
Vedil, s’ei piglia lena;
6Se nel difender libertà mai dorme;
Se morti in mille forme
Dal tagliente suo acciar non escon mille:
Vedi inarcar per alta maraviglia
L’American le ciglia,
11Ch’uom, non libero nato, in cor scintille
Nutra, da cui sfaville
Di patrio amor cotanto,2
Che sí tra lor non n’ha qual piú sen crede.
Sposa, deh cangia il lagrimare in canto,
Che or mal sul ciglio tuo lagrima siede!3

VI.


Vedil da sua virtú4 poi fatto duce,
Come all’ardir prudenza
Accoppia, e ai duci suoi d’età piú gravi
Liberamente ei presta obbedïenza;
Come ad amarlo induce5
6Non che il nemico anco qual uom piú aggravi
L’invidia, coi soavi
Nobili suoi non pria veduti modi.
Vedi alfin, vedi, or che l’aurato giglio
Là con miglior consiglio
11A guerreggiar condotto ha stuol di prodi,
S’è chi quant’ei si lodi.6


    vole la somma bellezza della Signora Lafayette; e rare volte avviene che castità e bellezza si uniscano nella stessa persona.

  1. V. 3. Fra’ vostri, tra’ Francesi.
  2. 12.... da cui sfaville Di patrio amor cotanto, da cui sgorghi sí grande amor patrio: Var.:
    Sposa, deh cangia in allegrezza il pianto.
  3. 16. Che ora a te si disdicono le lacrime.
  4. VI. 1. Da sua virtú, per la sua virtú.
  5. 5. Come ad amarlo induce: il soggetto sottinteso è il Lafayette.
  6. 12. Se vi è nessuno che sia lodato quanto lui.