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234 dalle «satire»


57 E ognor di sangue pur vostre terre adre.1
Ma il miser uom che assassinato giace,
Dall’assassino io già nol tengo spento,
60 Bensí dal vile regnator rapace.
L’impunità del sozzo tradimento
Qui si dona o si vende a prezzo vile
63 Dai rei Pastori dell’Ausonio armento:2
E sian Re, sian Magnati, o Prete umíle,
Che degl’Itali squarci3 abbin l’impero,
66 Concordan tutti in lasciar far lo stile.4
Il portar armi hanno inibito, è vero;
Ma non l’usarle in proditoria guisa:
69 Legge morta è piú infamia e danno mero.
Là spirar veggio atrocemente uccisa
Dal marito la moglie addormentata;
72 Eppur salvarsi l’uccisor divisa:5
E asilo trova, e di pietà malnata
Sotto l’ali ei s’appiatta, e piange e paga,
75 Finché appien l’empia6 Temi egli ha placata.
Qui veggo (io raccapriccio) infame piaga
Farsi dal figlio nel paterno cuore;
78 Empietà, d’ogni empiezza e orror presaga.7
Ma il percussor forse percusso8 ei muore?
No: mentecatto è il misero omicida...
81 Ricco, aggiungi: e l’Italia abbia il su’ onore.9
Vendetta invan qui contro l’oro grida:
Prezzo ha ’l sangue10 fra noi: può l’uom con l’oro
84 Matto esser finto, e vero parricida.


  1. 57. Adre, cupe, molli.
  2. 63. Coloro che comandavano alle varie parti d’Italia.
  3. 65. Gl’Itali squarci, le varie parti della smembrata Italia.
  4. 66. Concordano tutti nel lasciar impunito l’assassino.
  5. 72. Divisa, pensa, provvede.
  6. 75. Empia sí, sacrilega in questo caso la Legge (Temi), perché non colpisce chi paga, e chi sa provvedere, compiuto il delitto, a mettersi in luogo ove non possa essere preso. Contro tali privilegi aveva levato, nel 1764, la sua autorevole voce il Beccaria, nel cap. XXI del libro Dei delitti e delle pene: «Dentro ai confini di un paese», sono le sue parole, «non deve esservi alcun luogo indipendente dalle leggi: la forza di esse seguir deve ogni cittadino, come l’ombra segue il suo corpo. L’impunità e l’asilo non differiscono che di piú e meno; e come l’impressione della pena consiste piú nella sicurezza d’incontrarla, che nella forza di essa, gli asili invitano piú ai delitti, di quello che le pene non ne allontanano. Moltiplicare gli asili è il formare tante piccole sovranità; perché dove non sono leggi che comandano, ivi possono formarsene delle nuove ed opposte alle comuni, e però uno spirito opposto a quello del corpo intero della società». E si ricordino anche, intorno agli asili, le parole del Manzoni al cap. I dei P. S.
  7. 78. Non mi sembra veramente che tale mostruoso delitto sia solo presagio d’ogni empiezza e d’ogni orrore, ma che ne sia la terribile prova, la inconfutabile testimonianza.
  8. 79. Percusso, colpito, punito.
  9. 81. L’Italia abbia il su’ onore, abbia ciò che le spetta, ciò che ha voluto.
  10. 83. Il sangue, i delitti.