Rime varie (Alfieri, 1912)/CLIII. Alla madre

CLIII. Alla madre

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CLII. Che sia il Poeta CLIV. Rivedendo un'antica sua fiamma

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CLIII.1

Alla madre.

Della pia, bene spesa, alta tua vita
Fia dunque ver, che il settantesim’anno,
Secura omai d’ogni terreno affanno,
4 Tu varchi,2 o Madre, a Dio già quasi unita?
Beata oh tu, che gli occhi a terra ardita
Rivolger puoi, scevri d’umano inganno!3
Né desío né rimorso a te mai danno
8 Gli scorsi lustri della età fornita.
Beata oh tu, che in alma speme acceso
Fisi intrepida il ciglio alle superne
11 Sedi, ove ognora fu il tuo spirto inteso!4
Su le sublimi tue tracce materne
Avessi io pur fervido il vol disteso,
14 Ch’or terrei sole cose esser le eterne!5


Note

  1. Nel ms: «22 gennaio 1791, nelle Tuilleries».
  2. 4. Varchi, oltrepassi.
  3. 6. Scevri d’umano inganno, sicuri di non essere tratti in inganno dalle cose umane.
  4. 11. Inteso, vòlto.
  5. 12-14. Seguendo il tuo esempio, giudicherei che solo le cose celesti son degne di essere da noi desiderate: primo accenno, nel Canzoniere dell’A., ad un ritorno alla fede, dalla quale il Poeta era stato fino allora le mille miglia lontano.