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28 rime varie


Di là dalle non pria1 navigate onde?
Qual di fischianti strali nuvol denso?
Qual eneo2 tuon rimbomba?
6Cagion non v’ha ch’or tanto sangue inonde
Quelle innocenti sponde,
Ove di leggi sacrosante all’ombra
Gente crescea secura ancor che ricca,
Cui felice aura spicca3
11Dal mal che nostra Europa tutta ingombra.4
Chi la pace ne sgombra?5
Qual rio furor, qual crudo
Empio pensier turba unïon sí bella?
Ira di Re d’ogni bell’arte ignudo,6
Ministri infidi, e cupidigia fella.

II.


O Dea verace,7 che le spiagge amene
Che il mar d’Ausonia bagna


    terra. Alla quale, per altro, il vincere costò caro, sicché dové indebitarsi e pensò di imporre nuove tasse alle colonie americane. Nel marzo del 1765 Lord Grenville propose, e il Parlamento approvò, la legge sul bollo la quale stabiliva che «gli Americani non potessero effettuare tra di loro nessun traffico, nessun baratto del patrimonio proprio, né comprare né dar via qualcosa, né riscuotere debiti, né sposarsi, né far testamento, se non facessero stendere gli atti richiesti in carta bollata». (Ern. Hopp, Gli S. U. dell’America nordica, Milano, Soc. ed. libr., 235). Contro questa legge insorse Boston, seguita da altre città e da intere regioni, e nel giugno del ’65 il Massachussetts spronò tutte le colonie ad inviare nell’autunno seguente rappresentanti ad un Congresso generale che si sarebbe tenuto a Nuova-York, per intendersi e provvedere intorno ad una comune difesa delle libertà coloniali contro l’Inghilterra. E, poiché le dimostrazioni pacifiche non servivano a nulla, i coloni della Virginia dettero il segnale di una piú energica resistenza fondando «la Lega dei Figli della Libertà». Guglielmo Pitt, salito al potere in Inghilterra, revocò l’odiata legge, ma ormai l’accenno della rivolta era dato, gli Americani confermarono le loro alleanze e, in un’assemblea tenuta a Boston nel 1769, stabilirono di vietare l’approdo alle navi mercantili inglesi. Lord North, per impedire danni maggiori, revocò tutte le imposte, meno quella sul thé; ma i coloni favorirono il contrabbando degli Olandesi e rifiutarono il thè britannico, di cui 340 casse furono a Boston gettate in mare. Di piú, il 6 luglio 1775, tredici colonie, in un Congresso generale che si radunò a Filadelfia, proclamarono il proprio diritto alla vita, alla proprietà, alla libertà, e inviarono al re Giorgio III un indirizzo del medesimo tòno. Le tredici colonie furono dichiarate ribelli e la guerra fu incominciata.

  1. I. 3. Non pria, significa per lungo tempo, per secoli e secoli, cioè prima della scoperta del Nuovo Mondo. Nella ediz. di Kehl è notata la seg. variante:
    Di là dalle già un dí proibit’onde?
  2. 5. Eneo, di bronzo (lat. ahenus), i cannoni.
  3. 10. Spicca, divide, separa,
  4. 11. Ricorda l’espressione dantesca (Purg., XX, 43 segg.):
    Io fui radice della mala pianta
    Che la terra cristiana tutta aduggia...
  5. 12. Ne sgombra, ne toglie, ne ruba.
  6. 15. Il re qui accennato, ignudo, privo di ogni retta intenzione, è Giorgio III d’Inghilterra.
  7. II. 1. La Dea verace invocata in questa strofe è la Libertà, invocata con simile linguaggio dal Foscolo nella 1ª strofe dell’ode A Bonaparte liberatore.