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212 dal «misogallo»


Ma cotestor, che di arroganzia han dose
Grave pur tanto, e si fan grandi in carta,1
14 Turbe son di Pigmei2 fastidïose.


Epigramma IV.

28 settembre 1792 in Ath.

Ogni gente in tre specie si divide,
Buoni, mezzani, e tristi
Ma chi i Francesi ha visti
4 In dirli tutti d’una coincide.3
Buoni, son pochi, e son buoni da nulla;
Tristi, assai, ma dappoco;
Mezzani dunque, in sempiterna culla,4
8 Tutti son; tutti eunuchi,5 o molto o poco.


Sonetto XVI.

20 ottobre 1792 in Kaufbeuren nella Svevia.

XI. Γίγνεται τοίνυν πόλις, ἐπειδὴ τυγχάνει ἡμῶν ἕκαστος οὐκ ἀυτάρκης, ἀλλὰ πολλῶν ἐνδεής. ἤ τίν’ οἴει ἀρχὴν ἄλλην, πόλιν οἰκίζειν;


Platone, Della Repub., lib. II.


Città dunque chiamasi, ed è, dove ciascun di noi, l’un dell’altro abbisognando, non può bastar per sè stesso. Credi tu forse, altro fondamento potersi mai porre della Città?


È Repubblica il suolo, ove divine
Leggi son base a umane leggi, e scudo;6
Ove null’uomo impunemente7 crudo


  1. 13. In carta, tutto scrivendo, notando, protocollando. Anche nella Sat. I viaggi, di Fed. II:
    Il mediocre ingegno
    Che si svela piú in carta che in battaglia.
  2. 14. I Pigmei erano un’immaginaria popolazione dell’Africa, alta un pigma, equivalente a 347 mill. Una volta Ercole fu assalito da essi, mentre dornaiva; li prese tutti seco quando si svegliò e li portò via, entro la sua pelle di leone. Ciò forma l’argomento di una commedia di P. I. Martelli, Lo starnuto d’Ercole.
  3. 4. Coincide, si accorda.
  4. 7. In sempiterna culla, nel son. Barbari ai nomi, alla favella, al naso i Francesi son chiamati Vecchi bambini, carchi di lattime.
  5. 8. Eunuchi, fiacchi, infrolliti.
  6. 1-2... ove i legislatori si ispirino a verità eterne, sicché le leggi umane abbian in esse fondamento e difesa.
  7. 3. Impunemente, senza riceverne l’adeguato castigo; e questo è l’effetto della giustizia delle leggi.