Rime varie (Alfieri, 1912)/C. Ha una dolce visione della sua donna
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Vittorio Alfieri - Rime varie (1776-1799)
C. Ha una dolce visione della sua donna
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C [cxxxv].1
Ha una dolce visione della sua donna.
Solo, fra i mesti miei pensieri, in riva
Al mar là dove il Tosco fiume2 ha foce,
Con Fido il mio destrier pian pian men giva:
4 E muggían l’onde irate in suon feroce.
Quell’ermo3 lido, e il gran fragor mi empiva
Il cuor (cui fiamma inestinguibil cuoce)
D’alta4 malinconia; ma grata, e priva
8 Di quel suo pianger, che pur tanto nuoce.5
Dolce oblio di mie pene e di me stesso
Nella pacata fantasia piovea;6
11 E senza affanno sospirava io spesso:
Quella, ch’io sempre bramo, anco parea
Cavalcando venirne a me dappresso....
14 Nullo error mai felice al par mi fea.7
Note
- ↑ Nel ms.: «4 gennaio, in Pisa, al mare».
- ↑ 2. Il Tosco fiume è l’Arno; il luogo dove esso ha foce è Marina di Pisa.
- ↑ 5. Ermo: allora assai piú che oggi non sia.
- ↑ 7. Alta, profonda.
- ↑ 8. Che pur tanto nuoce: aggiunta inutile e che guasta un poco la bella e spontanea andatura delle due quartine.
- ↑ 9-10. Echeggiano in questi versi le parole di Dante (Purg., XVII, 25):
Poi piovve dentro all’alta fantasia
Un crocifisso... - ↑ 14. Il Petrarca (Rime, CXXIX):
In tante parti e sí bella la veggio,
Che se l’error durasse, altro non cheggio.
— Al par, come questo.