Rime varie (Alfieri, 1912)/III. Loda la fronte della Signora

III. Loda la fronte della Signora

../II. Loda le bellezze di una signora ../IV. Si pente di essere stato scortese con la sua donna IncludiIntestazione 10 settembre 2021 75% Da definire

III. Loda la fronte della Signora
II. Loda le bellezze di una signora IV. Si pente di essere stato scortese con la sua donna

[p. 3 modifica]

III [vii].1

Loda la fronte della Signora.

Greca fronte nomar deggio, o divina,
Quella, cui negro il crin serpeggia intorno,

[p. 4 modifica]

Qual nembo suol cerchiar la mattutina
Stella2 foriera di sereno giorno?4
Greca, dich’io per certo, e peregrina,
Se miro al suo gentil dolce contorno:
Ma, se all’alto splendor, cui l’occhio inchina,3
Ch’ella è celeste cosa a dir pur torno.8
So che l’egregio Apelle, e Fidia industre
A Giuno, a Palla, a Cinzia, a Citeréa4
Davan fronte simíl; ma in mortal veste.11
So che tal fronte ancora Elena avea.5
Paride sol potría, giudice illustre,6
Questa a dritto appellar greca, o celeste.14


Note

  1. Appartiene questo componimento a quella medesima corona di sonetti, di cui il precedente è da considerarsi come il proemio.
  2. 3-4. La mattutina stella è Lucifero.
  3. 7. Dinanzi a cui l’occhio è obbligato ad abbassarsi.
  4. 10. Palla, Minerva; Cinzia, Diana; Citerea, Venere.
  5. 12. Elena, la infedele moglie di Menelao, re di Sparta, cagione della guerra di Troia e per cui «tanto reo Tempo si volse».
  6. 13. Essendo Eris, la Contesa, adirata perché nessuno aveva pensato ad invitarla alle nozze di Pelèo e di Tetide, si vendicò gettando sulla mensa nuziale un pomo con la scritta: «Alla piú bella». Poiché parimente vi aspiravano Era, Atena ed Afrodite, fu chiamato arbitro della questione Paride, figlio di Priamo, che dié il vóto alla terza.