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90 | rime varie |
Portò, pien di baldanza e d’intelletto.
Né mai cura di lui soverchia fia:52
Ciò tanto or piú ch’ei del novel drappello
Par con certa ragion geloso sia.
Fido mio, già non sei di lor men bello,55
Perch’essi un po’ ti avanzino di mole:1
Nessuno ha pari al tuo vago il mantello,
Ch’oro tu sei quando t’irraggia il sole;58
Né un piú bel falbo non ho visto mai.
Ma, senza ch’io piú faccia qui parole,
Già ben cinque anni accompagnato mi hai61
E portato di me la miglior parte.2
Quindi il mio piú gradito ognor sarai.
Nel Fido,3 o Checco, hai da impiegare ogn’arte64
Perch’ei del dritto pié ritorni sano;
Che picciol mal da sanità il diparte.
Col sambuco farai, che fresco e piano67
Rïabbia il nervo: indi il nitrato agresto
Gliel guarirà col passeggiar pian piano.
Né creder ciancie mai di quello o questo70
Né molto meno all’asin manescalco,
Quanto il medico all’uomo, a lor funesto.
Sole è un raro animal: quand’io il cavalco,473
Veramente mi par d’esser gran cosa;
Quasi Alessandro del Granico al valco.5
Tanta è beltà superba e maestosa,76
Tal leggerezza in cosí late6 membra,
Tanta in aspetto uman vista animosa,
Che a voler tutto dir favola sembra.79
Era questo il destrier di Curzio audace;7
- ↑ 56. Perché, quantunque. Mi pare che questi versi, sino al 59°, esprimano molto bene l’affetto sincero che l’A. portava al suo Fido. Il cavallo falbo (dal basso lat. falbus) è di color biondo, fulvo.
- ↑ 62. Anche l’Ariosto (Orl. fur., VI, 31):
Quella che tieu di me la miglior parte. - ↑ 64. Nel Fido: non è del buon italiano porre l’articolo dinanzi ai nomi proprii maschili.
- ↑ 68-73. Nel son. Se vuoi lieto vedermi un crudo impaccio:
Potrei, ben so, s’io men ne fossi amante [dei miei cavalli]
Veder stroppiargli ad uno ad un dal rio
Manescalco – carnefice – inchiodante.
L’A. ebbe un odio implacabile contro i medici e pochi, nelle sue frequenti malattie, ne volle intorno a sé. La parte che segue questo verso, sino al 107, fu scritta fra Trento ed Inspructk, il 9 di agosto. - ↑ 75. Il Granico (oggi Ustvolasú o Kodgiasú) è un fiume della Misia, sulle cui rive Alessandro vinse, nel 334 a. C., i Persiani. Valco, valico, passaggio.
- ↑ 77. Late, larghe: anche Dante (Inf., XIII, 13): delle Arpie:
Ale hanno late.... - ↑ 80. Muzio Curzio che, inseguito da Romolo, come narra Livio, si gettò col suo cavallo, tutto armato, in una vo-
me fosse prosa, al principio del cap. 14° dell’ep. IV dell’Autobiografia.