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di vittorio alfieri | 141 |
Di gloria e amor presso alle luci liete1
Della mia Donna, a cui tu pure hai scritto;2
45 E imparo che l’allòr punge a chi ’l miete:3
Ma instancabile sto, tenace, invitto
Nel sublime proposto;4 e giorno e notte
48 Limo, cangio, e riscrivo il già riscritto;
Perch’alle mie tragedie non si annotte,5
Quand’io poi muto giacerommi in tomba,
51 Come accader suol delle carte indòtte.6
E’ ci vuol molto a far suonar la tromba
Della ciarliera che appelliam poi Fama,
54 Se de’ secoli a lei l’eco rimbomba.7
Pur può in me tanto questa eterna brama,8
Ch’io sopporto per essa anco i tormenti
57 Del duol che a torto morte non si chiama;
Cioè, del rivedere i mancamenti
De’ correttori e stampatori e proti,9
60 L’un piú dell’altro stolti e disattenti:
Quind’io tra punti e côme ed effi e ioti10
Vo consumando i giorni e mesi ed anni,
63 Perch’a intender pur m’abbian gl’idïoti.11 —
Ma tu che fai tra i liberi Britanni,
La cui pur mesta taciturna faccia
66 Delle dense lor nebbie addoppia i danni?
Non v’è fra i dotti lor uom che ti piaccia?
Ciò avvien, perché da quelli è d’uopo a stento
69 Uncinar la risposta che t’agghiaccia.12
- ↑ 43. Le luci liete, gli occhi sereni.
- ↑ 44. A pag. 51 e segg. della cit. biografia dello Chénier è riferita una lunga lettera della Contessa al Poeta, con la data del 5 maggio 1791; lettera interessante, perché la Signora vi parla, con affettato stoicismo, de’ suoi interessi e
del pericolo che essa correva di perdere la pensione assegnatale dalla Corte di Francia. - ↑ 45. Cioè, chi vuole giungere alla gloria bisogna che se la guadagni con fatiche ed istenti. Il Testi, nell’ode A Carlo Emanuele I:
Per dirupate vie vassi alla gloria
E la strada d’onor di sterpi è piena;
Non vinse alcun senza fatica o pena,
Ché compagna del rischio è la vittoria. - ↑ 47. Proposto per proposito è anche in Dante (Inf. II, 138):
... io son tornato nel primo proposto. - ↑ 49. Non si annotte, non scendano sopra esse le tenebre dell’oblio.
- ↑ 51. Indòtte, incolte, rozze.
- ↑ 53-54. Intendasi: questa ciarliera prende il nome di Fama, se il ricordo di quanto operammo vive nella età venture.
- ↑ 55. Eterna brama vale quanto brama dell’eternità.
- ↑ 59. I correttori son quelli che tolgono gli errori dalle bozze di stampa rivedute dall’autore: i proti (dal greco πρώτος, primo) sono coloro che sorvegliano il lavoro dei tipografi.
- ↑ 61. Come, virgole; effi e ioti: veramente delle lettere dell’alfabeto non si fa il plurale, ma il popolo dice due essi, tre emmi, quattro elli.
- ↑ 63. Gl’idioti, gli ignoranti.
- ↑ 64-69. Scrive il cit. biografo dello Chénier: «Si le jeune poëte eut [en Angleterre] quelques agreables distrac-