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di vittorio alfieri | 45 |
«Assalitor vetusti
«Nostra virtú poteo;
«Ciò che a noi desti allor, ti rendiam ora:1
«Ogni tuo don che noi piú di noi feo,2
«Riprendi, aduna e il tuo campion ne onora.
V.
Sí disser quelli: e Libertà togliea
Dell’uno il fero brando;
Dell’altro l’ampio impenetrabil scudo:
Qual di sublime gioia lagrimando
Suo ardire a lei rendea:
6Qual del sagace antiveder fea nudo;3
Qual del non troppo crudo
Contro a’ tiranni mai sdegno feroce;
Qual del pronto eseguir; qual del gran senno
Che usare i duci denno;
11Qual della marzïal tonante voce,
Che all’assalir veloce
Anco sforza il codardo.
Cosí, poich’ella i pregi4 tanti ottenne,
Tutti velò del pregio di quel tardo
Ma invitto che Anniballe a bada tenne.5
VI.
Oh come ratte l’ali al vol dispiega
Di sua nobile preda
Lieta la Diva, oltre ogni dir splendente!
Giunta è già donde mai non fia che rieda,
Là dove6 in forte lega
- ↑ 14. Opportunatamente il De Benedetti (L’America libera, odi commentate, Senigallia, 1911, 37) richiama a questo punto il verso del Leopardi:
La vita che mi desti, ecco ti rendo. - ↑ 15. Che fece noi superiori a noi stessi.
- ↑ V. 6. Fea nudo, privava.
- ↑ 14. I pregi, la speciale virtú di cui ciascuno dei guerrieri si era privato.
- ↑ 15-16. È questi Q. Fabio Massimo, detto il Temporeggiatore (Cunctator) dalla sua tattica di stancare il nemico, punzecchiarlo, molestarlo, senza venir mai ad una battaglia decisiva: il Jefferson, che tracciò magistralmente il profilo del Washington, dice che il «tratto piú forte del suo carattere era forse la prudenza; non operava mai, finché non era stata giudicata e pesata ogni circostanza, ogni considerazione» (in Hopp, op. cit., 338, in nota): Giovanni Fantoni, nell’ode A Francesco Saverio Petrucci:
Washington piú giovin Fabio
Coprí la grata patria coll’egida
Dalla furia maligna
Dell’Europa matrigna. - ↑ VI. 5. Là dove, nell’America del Nord al campo del Washington.