Rime varie (Alfieri, 1912)/XCV. Per un cane inviatogli dalla sua donna

XCV. Per un cane inviatogli dalla sua donna

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XCV. Per un cane inviatogli dalla sua donna
XCIV. Deboli speranze e dolore certo XCVI. Rivede col pensiero la sua donna

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XCV [cxxix].1

Per un cane inviatogli dalla sua donna.

Tigro-pezzato2 Achille, o tu che pegno
Mi sei novello dell’amore immenso,
Di cui piace a mia donna farmi degno;
4 Vien meco, e acqueta il mugolar tuo intenso.
Tu di signor non cangi; il presto ingegno3
Tuo ben tel dice e il quasi umano senso:
E di venirne al mio dolor sostegno,
8 Fido men desti già tacito assenso.
Ella sola è signora,4 e d’ambo noi:
Non sarai servo a me, sarai compagno,
11 Poi ch’ella t’ama, quant’io gli occhi suoi.

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Fin ch’io privo di lei teco rimagno,
Me consola co’ salti e vezzi tuoi,
Né ti stupir, se in abbracciarti io piagno.


Note

  1. Nel ms.: «24 ottobre: tra Lermes e Tarwis». Nessun dubbio, sebbene qualcuno abbia pensato trattarsi nel presente sonetto di un gatto (Nunzio Vaccaluzzo, L’opera poetica di V. A., Livorno, Giusti, 1909, 266) che l’animale di cui in esso si parla sia un cane. Primamente, trattandosi di un dono della Contessa all’A., mi par piú naturale che sia consistito in un cane, simbolo di fedeltà, che in un gatto, immagine dell’egoismo e del tradimento: inoltre, il mugolare (v. 4°) è piú propriamente di cani che d’altri animali e lo stesso dicasi del quasi umano senso (v. 6°) e dei salti festosi (v. 13°). Che se queste ragioni non fossero sufficienti a dimostrare che qui si tratta di un cane, leggasi anche l’altro sonetto Donna, deh mira il nostro buono Achille, ove si parla della testona che esso offre affettuosamente alle carezze de’ suoi padroni, del largo petto e, notisi bene, della sua instancabilità nella caccia.
  2. 1. Tigro-pezzato: dal mantello striato, come quello di una tigre. Nell’altro son. che ho sopraccitato: Che ben moscata e ben pezzata pelle! Achille doveva essere, se io non mi sbaglio, di razza danese: anche in questo l’A. rompe le consuetudini dei poeti de’ suoi tempi, cantori di cagnolini ringhiosi e noiosi: il suo cane è forte, robusto, degno compagno e, direi amico di un solitario poeta e di un uomo generosamente sdegnoso.
  3. 5. Il presto ingegno: la pronta intelligenza.
  4. 9. Signora, padrona.