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di vittorio alfieri 253


Le brame in me, ch’io né mi mieto il pelo,1
126 Notte e dí remigando ad ali tese.
Giungo al fin dove in nebuloso velo,
Di mezzo dí, d’Agosto, io mal vedeva
129 Sozzo piú ancor che il pavimento il cielo.
Dentro un baratro scendo, in cui mi aggreva
Che il suo bel nome San Vittorio affonde:2
132 Scontento è l’occhio mio, né piú si eleva.
Ma scontento è vieppiú l’orecchio altronde,
Tosto ch’io sento del parlar Piccardo
135 Affogarmi le rauche e fetid’onde.
Taccio il civile-barbaro-bugiardo
Frasario urbano d’inurbani3 petti,
138 Figlio di ratte labbra e sentir tardo.
Che val (grido) ch’io qui piú tempo aspetti?
Di costor, visto l’un, visti n’hai mille,
141 Visti gli hai tutti: a che piú copie incetti?4
Senza stampa, la Moda scaturille:
Quindi scoppiettan5 tutte a un sol andazzo
144 Le artefatte lor gelide faville.
Tornommi in mente allor, ch’io da ragazzo
Visti avea quanti fur Galli e saranno;
147 Che il mi’ Mastro di ballo era il poppazzo.6
E ignaro allora io pur che con mio danno
Vi dovrei poscia ritornare un giorno,
150 Cinque mesi mi pajon piú che l’anno.
Tra Scimmio-Pappagalli7 omai soggiorno
Piú far non vò: sol d’Albïone8 avvampo:
153 Se Filogallo9 io fui, mel reco a scorno.
Arràs Doàggio Lilla,10 come un lampo,
Di bel Gennajo, assiderato, io varco,


    ricordo di aver provato in vita mia, per cagione sí piccola, una piú dolorosa impressione».

  1. 125. Né mi mieto il pelo, non mi faccio radere la barba.
  2. 130-131. Allusione ad uno dei sobborghi parigini, detto di San Vittore dalla omonima abbazia. Sembra che l’A. amasse il santo di cui aveva il nome, poiché in testa al son. Non t’è mai patria, no, il tuo suol paterno, si legge, accanto alla data: «Pel mio San Vittorio».
  3. 136-137. Civile-barbaro-bugiardo, urbano... inurbani, solite efficaci antitesi come ne’ primi versi a proposito di Genova.
  4. 141. Incetti, vai cercando.
  5. 143. Scoppiettare, è qui usato transitivamente e ha per suo completamento faville.
  6. 147. Il poppazzo, il burattino prototipo, avendo visto il quale potevo dire d’aver visto tutti i Francesi. Nell’Aut. (II, 6°) si parla, e a lungo, di questo ridicolo maestro di ballo, onde sarebbe scaturita nell’animo dell’A. la prima scintilla d’odio contro i Francesi.
  7. 151. In altro luogo, scimmio-tigri.
  8. 152. Albione, Inghilterra.
  9. 153. Filogallo, amante de’ Francesi, come il misogallo ne è l’odiatore.
  10. 154. Doaggio, Douai. Lilla, Lille; cosí Dante (Purg., XX, 46):
    Ma se Doagio, Lilla, Guanto e Bruggia....