Rime varie (Alfieri, 1912)/CLXXXVI. Piaceri della solitudine
Questo testo è completo. |
Vittorio Alfieri - Rime varie (1776-1799)
CLXXXVI. Piaceri della solitudine
◄ | CLXXXV. Difficoltà dell'apprendere il parlar toscano | CLXXXVII. Conforta la Signora a sopportare coraggiosamente la povertà | ► |
CLXXXVI.1
Piaceri della solitudine.
Tutte no, ma le molte ore del giorno,
Star solo io bramo; e solo esser non parmi,
Purché il pensier degnando ali prestarmi
4 M’innalzi a quanto a noi si aggira intorno.
Or l’ampio Ciel d’eterne lampe2 adorno,
Or di man d’uomo architettati marmi,3
Or d’alti ingegni industrïosi4 carmi;
8 E l’ulivo, e la rosa, e l’ape, e l’orno,
E il monte, e il fiume; e i tempi antichi e i nostri
E l’uman core; e del mio core istesso5
11 I piú segreti avviluppati chiostri:6
Cose, onde ognora in mille forme intesso7
Norma, che fida il ben oprar mi mostri;
14 Fan che in me noja mai non trovi accesso.
Note
- ↑ Nel ms.: «23 agosto, in Boboli».
- ↑ 5. D’eterne lampe, di eterni splendori.
- ↑ 6. Architettati marmi, chiese, monumenti, palazzi.
- ↑ 7. Industriosi, abili, ben congegnati.
- ↑ 9-10. Il Leopardi, nell’Infinito:
... E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando; e mi sovvien l’eterno
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. - ↑ 11. Chiostri, misteri, recessi.
- ↑ 12. Intesso, stabilisco, determino.