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di vittorio alfieri 121


Sovra olimpico ponte in finto marte1
Vedea prodigj di valore e d’arte,
4 Per cui Pisa in Italia è sola viva.
Odo il fremere2 ancor, ch’io intorno udiva;
Veggo i terribili urti, e l’armi sparte;
E quello stesso gel l’alma or mi parte,3
8 Ch’io fra speme e timor quel dí sentiva.
Oh come ratto4 il dubbio cor mi batte!
Tremo pel forte aquilonar guerriero,5
11 Dal cui lato virtú nuda combatte:
Senno è dall’Austro,6 e obbedïenza, e impero. —
Ahi, quante già ne fur genti disfatte,
14 Per duce aver, piú assai che dotto, altero!


CXXI [clxv].7

Perché ami la sua donna.

Candido cor, che in su bel labro stai
Di quella schietta8 che il mio tutto io chiamo;
Per te, piú sempre che me stesso io l’amo;
4 Tu piú m’incendi, che i suoi negri rai.9
Chi di beltà, chi di lusinghe, e assai10
Colti son d’arti e di menzogne all’amo;
Non io; che in prova, libertà non bramo;
8 E l’anno è il nono de’ miei lacci omai.11
Un dirmi ognor soavemente il vero,12
Ancor che spiaccia; ed a vicenda,13 un breve
11 Sdegno in udirlo, indi un perdon sincero;


  1. 2. Olimpico, glorioso: il Ponte di Mezzo. — In finto marte, in finta battaglia.
  2. 5. Il fremere della popolazione, ansiosa di vedere l’esito della battaglia.
  3. 7. Mi parte, mi divide.
  4. 9. Ratto, velocemente.
  5. 10. Il forte aquilouar guerriero, il campione della Parte di Tramontana.
  6. 12. Dall’Austro, dalla parte del campione di Mezzogiorno.
  7. Nel ms: «27 maggio, in letto».
  8. 2. Schietta, sincera.
  9. 4. I suoi negri rai, i suoi occhi neri.
  10. 5. Assai, molti uomini.
  11. 7-8. Io non desidero, dice l’A., dopo il nono anno della mia relazione con la Contessa, di ricuperare la mia libertà, e ciò prova su che salda base riposi il mio affetto.
  12. 9. Si noti l’opportunità di quel soavemente, che tempera l’amarezza della cruda verità.
  13. 10. A vicenda, si riferisce alla Contessa, che dice con tutta franchezza al Poeta la verità, ma non ha che un breve sdegno, se anch’ei gliela dice.