Rime varie (Alfieri, 1912)/CXCV. Libertà francese

CXCV. Libertà francese

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CXCV. Libertà francese
CXCIV. Al Sig. Francesco Fabre CXCVI. Ogni uomo teme naturalmente la Morte

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CXCV.1

Libertà francese.

Di giorno in giorno strascinar la vita,
Incerto sempre, e pallido, e tremante
Or per la pura tua sostanza avíta,2
4 Or per l’amico, or per la moglie amante;
Or per la prole insofferente ardita,3
Or per te stesso; e l’aspre angosce tante
D’alma sí atrocemente sbigottita,
8 Dover celar sott’ilare sembiante:
Né schermo aver, fuorché di farti infame,
Contro ai buoni tuoi par brandendo l’asta,
11 Sgherro adottivo del plebéo Letáme;4
E ancor tremar; poich’esser reo non basta,
Per torti all’empie inquisitorie brame: —
14 La Libertà quest’è, ch’or ti sovrasta.5


Note

  1. La vita diveniva di giorno in giorno piú penosa in Firenze, nell’imminenza che la Toscana venisse invasa dalle armi francesi; tanto piú penosa per l’A., che sapeva essere nota la sua gallofobia e temeva le vendette dei nuovi dominatori. Di tale stato di febbrile agitazione è indice questo sonetto, composto il 13 di gennaio 1798 e che reca nell’autografo l’annotazione: «Avviso al Popolo, cioè ai Possidenti».
  2. 3. Per la sostanza che i tuoi padri ti trasmisero pura, non malamente lucrata, come quella trasmessa in pochi lustri dal genitore frugale al giovin signore del Parini.
  3. 5. Ricorda il passo del Monti nella Bassvilliana (II, 93):
    Voci di spose che ai mariti ardenti
    Contrastano l’uscita...,
    imitato da quello di Virgilio (Eneide, VII, 518):
    Et trepidae matres pressere ad pectora natos.
  4. 11. Intendasi: scendendo a farti accogliere quasi socio e compagno da questa lurida plebe.
  5. 14. Il Monti nella Mascheroniana (I. 177 e segg.), a proposito degli effetti della prima invasione francese:
    Vidi prima il dolor della meschina
    Di cotal nuova libertà vestita,
    Che libertà nomossi e fu rapina.
    Serva la vidi, e, ohimè!, serva schernita,
    E tutta piaghe e sangue al ciel dolersi
    Che i suoi, pur anco i suoi, l’avean tradita.
    Altri stolti, altri vili, altri perversi,
    Tiranni molti, cittadini pochi,
    E i pochi o muti o insidiati o spersi.
    Inique leggi e per crearle rochi
    Su la tribuna i gorgozzuli, e in giro
    La discordia co’ mantici e co’ fuochi,
    E l’orgoglio con lei, l’odio, il deliro,
    L’ignoranza, l’error, mentre alla sbarra
    Sta del popolo il pianto ed il sospiro....