Dagli Epigrammi (Alfieri, 1912)/X. Dai Galli in rima le tragedie fersi

X. Dai Galli in rima le tragedie fersi

../IX. Ho visto già quel ch'è ../XI. Forse alcun pregio aveano IncludiIntestazione 17 settembre 2022 75% Da definire

X. Dai Galli in rima le tragedie fersi
IX. Ho visto già quel ch'è XI. Forse alcun pregio aveano

[p. 281 modifica]

X [xlii].1

Dai Galli in rima le tragedie fersi
Sol perché far non le potero in versi.


Note

  1. Le seg. parole dell’Autobiografia (III, 4°) servono ad illustrare questo breve epigramma, che è nel ms. senza data:... «l’orecchio mio, ancorché io non volessi essere Italiano, pur mi serviva ottimamente malgrado mio, e mi avvertiva della noiosa e insulsa uniformità di quel verseggiare a pariglia a pariglia di rime, e i versi a mezzi a mezzi, con tanta trivialità di modi e sí spiacevole nasalità di suoni...». Questi versi, che davano tanto ai nervi all’A., sono gli alessandrini, usati da tutti gli scrittori di tragedie francesi, e che furono in italiano detti martelliani, da P. I. Martelli (1665-1726).