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194 | rime varie |
CXCIX.1
Si prepara serenamente alla morte.
Già il ferétro, e la Lapida,2 e la Vita
Che scritta resti, preparando io stommi;
Né inaspettata sopraggiunger puommi
4 Omai Colei, ch’ogni3 indugiare irríta.
La schiavesca4 Tirannide inaudita,
Che tutti schiaccia al par minimi e sommi,
Di ciò ringrazio, che il poter lasciommi
8 Di furarle almen una anima ardita.
Ma non inulta l’Ombra mia, né muta,
Starassi, no: fia dei Tiranni scempio
11 La sempre viva mia voce temuta.5
- ↑ Nel ms.: «dí 16 luglio, in Boboli»: «Ὣς παγὶς γὰρ ἐπελεύσεται ἐπὶ πάντας τοὺς καθημένους ἐπὶ πρόσωπον τῆς γῆς. Λοῦκας, XXI, 35 (A guisa di laccio egli sopraggiungerà a tutti coloro che abitano sopra la faccia di tutta la terra)».
«Non avendo io mai dissimulato il mio odio e disprezzo per codesti schiavi malnati, volli aspettarmi da loro ogni violenza, ed insolenza, cioè prepararmi bene al solo modo che vi sarebbe di non le ricevere. Non provocato, tacerei; ricercato in qualunque maniera, darei segno di vita e di libero. Disposi dunque tutto per vivere incontaminato, e libero, e rispettato, ovvero per morir vendicato [mercé la pubblicazione del Misogallo] se fosse bisognato. La ragione che mi indusse a scrivere la mia vita, cioè perché altri non la scrivesse peggio di me, mi indusse allora altresí a farmi la mia lapide sepolcrale, e cosí alla mia Donna». (Aut., IV, 27°). L’autobiografia fu incominciata il 5 aprile del 1790, ma già sin dal luglio del 1789 doveva essere tutta stesa dinanzi alla mente dello scrittore: l’epigrafe che l’A. aveva preparato per sé, era la seguente:
Quiescit . hic . tandem
VICTORIUS . ALFERIUS . ASTENSIS
Musarum . ardentissimus . cultor
Veritati . tantummodo . obnoxius
Dominantibus . idcirco . viris
Peraeque . ac . inservientibus . omnibus
Invisus . merito
Multitudini
Eo . quod . nulla . unquam . gesserit
Publica . negotia
Ignotus
Optimis . perpaucis . acceptus
Nemini
Nisi . fortasse . sibimet . ipsi
Despectus
Vixit . Annos .... Menses .... Dies....
Obiit .... die .... mensis ....
Anno Domini MDCCC ....
Ma, disobbedendo, anche in questo, la volontà, che doveva esserle sacra, dell’estinto Poeta, la Contessa fece incidere nel 1810 sulla tomba di lui, opera del Canova, un’altra epigrafe piú boriosa, e meno espressiva:
VICTORIO . ALFERIO . ASTENSI
Aloisia . E. Principibus . Stolbergis
Albaniae . Comitissa
m . p . c . an . mdcccx
- ↑ 1. Il ferétro, la tomba. Lapida dice il popolo fiorentino invece di lapide, e si trova anche presso alcuni scrittori: cosí il Cellini nella Vita: «... gli feci fare una bellissima lapida di marmo».
- ↑ 4. Che, quarto caso.
- ↑ 5. Schiavesca, vocabolo usato dall’A. anche in prosa: «Muniti cosí di tutte queste schiavesche patenti» (Aut., IV, 22).
- ↑ 9-11. Potrebbe essere qui un’allusione al Misogallo, al quale, come sopra dicemmo, voleva l’A. affidate le sue postume vendette, ma che allora dava a leggere solo a pochi amici sicuri,