Rime varie (Alfieri, 1912)/CXLI. Conforto al noioso lavoro gli è l'amore della sua donna

CXLI. Conforto al noioso lavoro gli è l'amore della sua donna

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CXLI. Conforto al noioso lavoro gli è l'amore della sua donna
CXL. Ostacoli che si oppongono allo scriver liberamente CXLII. Amore del poeta per ciò che ha scritto

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CXLI.1

Conforto al noioso lavoro gli è l’amore della sua donna.

Lento, steril, penoso, prosciugante2
Lavoro ingrato, che apparir non dei;3

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Ma, che pur tanto necessario, sei
4 Dello egregio compor parte integrante:4
Deh, come mai spender tant’ore e tante
In ciascun dí fra’ stenti tuoi potrei,
Se poi sollievo io non trovassi in lei,
8 Di cui, già ben due lustri, or vivo amante?
Donna mia, per te sola il lauro intero5
Cerco acquistar con lungo studio e pena,
11 Perch’io teco dividerlo poi spero.
Né al tutto fora la tua gloria piena,
Se alcun dicesse, indagator del vero,
14 Che in me lo stil non pareggiò la vena.6


Note

  1. «Arrivati in Parigi, dove atteso l’impegno della intrapresa stampa, era indispensabile ch’io mi fissassi a dimora, cercai casa, ed ebbi la sorte di trovarne una molto lieta e tranquilla, posta isolata sul baluardo nuovo nel sobborgo di San Germano, in cima d’una strada detta del Monte Parnasso... Cosí collocatomi, a bell’agio potei attendere a quella difficile e noiosa briga dello stampare; occupazione in cui rimasi sepolto per quasi tre anni consecutivi» (Aut., IV, 17) durante i quali, il 20 marzo 1789, compose il sonetto surriferito.
  2. 1. Sterile il lavoro di chi corregge le bozze di stampa, perché non dà frutti che appaiano all’occhio di nessuno; prosciugante, perché assorbe ogni energia, perché prostra.
  3. 2. Che apparir non dei: diceva il Tasso (Gerus. lib. XVI, 9):
    L’arte che tutto fa, nulla si scopre.
  4. 3-4. Orazio nell’Arte poetica, consigliava al giovane scrittore l’assiduo rimae labor.
  5. 9. Il lauro int., l’intera gloria poetica.
  6. 14. Che la forma non eguagliò la sostanza, che i miei concetti non furono espressi con quell’arte che era necessaria.