Rime varie (Alfieri, 1912)/CXLIV e CXLV. Parigi sbastigliato/Introduzione

CXLIV e CXLV. Parigi sbastigliato - Introduzione

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CXLIV e CXLV. Parigi sbastigliato CXLIV e CXLV. Parigi sbastigliato - Ode
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Introduzione.

Alti-sonante imperïosa tromba1
Posta s’è a bocca una feroce Diva,

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Necessità, che a render prode arriva
4 La stessa pavidissima colomba:2
Ecco al forte squillar, da un’ampia tomba3
Repente uscir la turba rediviva,
Che ben trenta e piú lustri ivi dormiva;4
8 E il suo libero dir già al ciel rimbomba.
Deh! se intera la Gallia, onde voi sete
Il nobil fior, pietade in sen vi desta;
11 Sommerse omai sian le discordie in Lete!
Popol, Patrizi, Sacerdoti,5 è questa
La via, per cui quel sacro allòr si miete
14 Che il ben d’ogni uom nel ben di tutti innesta.6

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Note

  1. 1. Questo sonetto fu composto alquanto prima della canzone, il 18 di maggio dell’89, il che vuol dire che non ne porse occasione la presa della Bastiglia, ma la convocazione degli Stati generali, invitati a riunirsi la prima volta, come si è detto, il 5 di maggio.
  2. 3-4. Similmente nel Capitolo allo Chénier, vv. 21 e segg.
  3. 5. Da un’ampia tomba, da’ suoi tuguri.
  4. 7. Dal 1614, anno del quale si erano per l’ultima volta riuniti gli Stati generali, al 1791, corsero precisamente 35 lustri, il che dà ragione dell’espressione dell’A.
  5. 12. Indica con queste parole i 3 stati.
  6. 13-14. Quella via per la quale, provvedendo al bene dell’uno, si provvede al bene di tutti.