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202 rime varie


«Nascon del forte i forti.
«Germe il leon fu mai d’imbelli cervi?
«Molti eroi, sí, da un vate sol fian sorti».

Strofe IV.

Inebriato di quei caldi accenti,
Desto hammi già dal mio sonno superbo
L’intumidito1 cuore.
Ma il po’ di senno ch’io teneami in serbo,
Perché al tacersi in me dei carmi ardenti
6 Del calvo capo fuore
Tutti ei sgombrasse poi gli erronei venti,
Tetro canuto un refrigerio spira
Che mia febbre ristaura,
Ma ogni baldanza a un tempo in pianto gira;2
11 Ora vana esser tutte e instabil aura
Le umane imprese asseverando il crudo,
D’inganni al par che di pietade ignudo.34

Antistrofe IV.

Ma e che? Vorresti or tu gelido Senno,
Tronche non sol del poetar le vie,
Farmi aver anco a vile
Le dianzi scritte tante opre ben mie?5
Se stesso ei spregi chi di sé niun cenno
6 (A spuma vil simíle)
Dopo sé lascia a quei che viver denno:6


  1. 3. Intumidito, gonfio per la profezia ascoltata: Dante, dopo le parole di Oderisi sulla vanità della gloria umana, (Purg., XI, 118):
    Lo tuo ver dir m’incuora
    Buona umiltà e gran tumor m’appiani.
  2. 4-80. Intendasi: il po’ di senno che io mi ero tenuto in serbo perché facesse uscir fuori dal mio capo i fumi della vanità suscitati dalla profezia dell’aquila genera un tetro refrigerio, proprio della matura età, che converte in pianto ogni anteriore baldanza. Ma quel po’ di senno che il Poeta tiene in serbo per usarne al momento opportuno, e che è capace di spirare un refrigerio — refrigerio, si noti, tetro e canuto! — che bislacche immagini e che espressioni poco degne della poesia! — Gira, converte.
  3. 11-13. Ora vana esser tutte e instabil aura: Dante (Purg., XI, 100 e segg.):
    Non è il mondan romore altro che un fiato
    Di vento, ch’or vien quinci ed or vien quindi,
    E muta nome, perché muta lato.
  4. 13. Ignudo, privo.
  5. 4. Ben mie, proprio mie, con senso di legittimo orgoglio.
  6. 5-7. Anche qui ricorre alla mente l’espressione dantesca (Inf., XXIV, 49 e segg.):
    Sanza la qual [fama] chi sua vita consuma
    Cotal vestigio in terra di sé lascia
    Qual fummo in aer ed in acqua la spuma...