Rime varie (Alfieri, 1912)/LXXXVI. Soffre, pur avvicinandosi al luogo ov'è la sua donna

LXXXVI. Soffre, pur avvicinandosi al luogo ov'è la sua donna

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LXXXVI. Soffre, pur avvicinandosi al luogo ov'è la sua donna
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LXXXVI [cxviii].1

Soffre, pur avvicinandosi al luogo ov’è la sua donna.

Donna, or piú giorni son che a caldo sprone
Vengo seguendo l’orme tue novelle;
E in ogni loco chieste, odo novelle,
4 Che mi dovrian pur dar speranze buone.
Di tua beltà la dolce visïone
Precedendo mi va con ali snelle;
E tratto tratto a me le fide stelle2
8 Par ch’ella volga, e che il tuo dir3 mi suone.
Son lieto, è ver, ma di letizia muta
Qual di chi aspetta, e col desio sol tiene4
11 Cosa che lungamente avea perduta.
Io n’ho certezza; eppur temenza viene,
E di sue larve5 hammi la mente empiuta.
14 Oh quante in troppo amar s’inventan pene!


Note

  1. Nel ms.: «13 agosto: tra Reichen e Fuessen».
  2. 7. Le fide stelle, gli occhi fidati.
  3. 8. Il tuo dir, le tue parole.
  4. 10. Tiene, possiede.
  5. 13. Larve, ubbie, vani timori.