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40 rime varie


III.


Ma il Cristian Re1 matura in se peranco
Non ha quella cortese
Voglia, cui poscia accelerò lo certa
Evidenza che in pro2 fian l’armi spese...
«Che cerchi tu? Pria manco
6«L’onde verranno al mar; pria i fiumi all’erta
«Vedrai tornar; che aperta
«A magnanima, pura, alta pietade
«L’alma d’un Re. Che fai? lascia le ingrate3
«Rive contaminate
11«Di Senna, ove non è chi a libertade
«Sgombrasse mai le strade:
«Va’ solo, va’: tuo braccio
«Fia per se piú gradito e saldo aiuto,
«Che mercenaria gente vil che ghiaccio
«S’avría nel cor d’ogni alto senso muto».4

IV.


Né fia che invan con questi detti inspiri,
O Dea di Sparta sola,5
Sdegno nel petto al tuo figliuol novello.
T’intende ei, sí: già piú non fa parola:
Fuor de’ sozzi raggiri
6Del procelloso aulico6 turbin fello
Già già si scaglia. Oh bello
Desío di gloria e di verace lode!
Già dalla dolce sposa, a cui di fresca
Pania d’amor lo invesca7
11Somma beltà cui castità fa prode
(Coppia che raro s’ode),
Si stacca intrepid’egli;


  1. III. 1. Il re cristiano era quello di Francia, come il cattolico era quello di Spagna.
  2. 4. In pro, in suo vantaggio. Solo al finire del 1777 dopo la presa di Saratoga, fu concluso, principalmente per opera del Franklin, il trattato di alleanza tra gli S. U. e la Francia, la quale riconosceva la loro indipendenza e prometteva di aiutarli con tutte le forze nella guerra intrapresa.
  3. 5-9. Simili espressioni abbiamo già trovato nel sonetto: Cessar io mai d’amarti? Ah pria nel cielo....All’erta, alla salita.
  4. 16. Muto, privo.
  5. IV. 2. O Libertà.
  6. 6. Aulico, cortigianesco.
  7. 10-16. Sedicenne appena, il Lafayette aveva sposato la signorina di Noailles che, scrive il Botta, «garzonissima era»! — La castità – vuol dire l’A. – fa prode, fa vantaggio, rende piú prege-