Rime varie (Alfieri, 1912)/CXXXVI. Per il sepolcro del Tasso

CXXXVI. Per il sepolcro del Tasso

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CXXXVI. Per il sepolcro del Tasso
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CXXXVI [cxxxv].1

Per il sepolcro del Tasso.

Del sublime cantore, epico solo,2
Che in moderno sermon l’antica tromba
Fea risuonar dall’uno all’altro polo,
4 Qui giaccion l’ossa, in sí negletta tomba?
Ahi Roma! e un’urna a chi spiegò tal volo
Nieghi; mentre il gran nome al ciel rimbomba?
Mentre il tuo maggior tempio al vile stuolo
8 De’ tuoi vescovi re fai catacomba?3

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Turba di morti che non fur mai vivi,4
Esci, su dunque; e sia di te purgato
11 Il Vatican, cui di fetore empivi:
Là, nel bel centro d’esso ei sia locato:5
Degno d’entrambi il monumento quivi
14 Michelangiolo ergeva al gran Torquato.


Note

  1. Dall’anno 1595 sino al 1857 il corpo del Tasso rimase senza quell’onore del quale era degno nel monastero di Sant’Onofrio, dov’era morto. A rimprovero dell’incuria nella quale eran tenute le ossa del maggior epico che avesse mai avuta l’Italia, l’A., che del Tasso era caldo ammiratore e delle sue ottave erasi, dal ’73 in poi, per dirla con le sue parole, inondato il cervello, compose l’otto settembre 1788 il presente sonetto; egli trovavasi allora, come sappiamo, a Parigi, ma, con tutta probabilità, la prima idea di scriverlo gli era sorta durante la sua dimora in Roma del 1777. Questo son. manca ad alcune ediz. posteriori a quella di Kehl; forse la Censura non ne permise la pubblicaz., per quegli accenni agli ecclesiastici indegnamente sepolti in San Pietro.
  2. 1. Similmente nel son. Quattro gran vati ed i maggior son questi.
  3. 7-8. La chiesa di San Pietro, la cui volta fu opera di Michelangelo, dove tanti ecclesiastici ebbero sepoltura. — Vescovi re, pontefici.
  4. 9. Dante (Inf., III, 64): Questi sciaurati che mai non fur vivi.
  5. 12. Locato (lat., locatus) collocato, posto, frequente nell’A.