Rime varie (Alfieri, 1912)/LVII. Non trova pace in nessun luogo
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Vittorio Alfieri - Rime varie (1776-1799)
LVII. Non trova pace in nessun luogo
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LVII [lxxxi].1
Non trova pace in nessun luogo.
Deh! dove indarno il vagabondo piede
In giro porto, ad alleggiar mia pena?2
Già, per3 andar cangiando ogni dí sede,
4Non verso io il pianto da men larga vena.
Senna, e Tamigi, ove ogni stolto ha fede
Che alberghi sol beatitudin piena,
Visti e rivisti ho già; né in me piú riede
8La vaghezza4 che l’uom d’attorno mena.
Ma, se anco pur del patrio nido or dianzi5
Uscito io fossi; o a piú remote sponde
11Volo drizzassi non tentato innanzi;
Non per monti varcar, né solcar d’onde,
Vedrei mai chi pareggi, non che avanzi,
14Quella ch’io sempre chiamo, e non risponde.6
Note
- ↑ Questo sonetto fu composto il 25 ottobre 1783, tra Le Luc e Brignolle in Provenza, quando per la terza volta l’A. trovavasi in Francia e per la terza volta era sul punto di veder l’Inghilterra.
- ↑ 2. Ad alleggiar mia pena, espressione tutta dantesca (Inf., XXII, 22 seg.):
.... ad alleggiar la pena
Mostrava alcun dei peccatori il dosso... - ↑ 3. Per, per quanto, sebbene.
- ↑ 8. Vaghezza, desiderio insaziabile: nella satira I viaggi:
Calda vaghezza, che non dà mai pace,
Mi spinge in volta. - ↑ 9. Or dianzi, poco fa.
- ↑ 12-14. Ricordano un po’ questi ultimi versi nell’andatura il sonetto petrarchesco Né per sereno cielo ir vaghe stelle, ma per il concetto, sebbene sia svolto negativamente, si accostano di piú agli altri versi, pur del Petrarca (Rime, XVI):
Cosí, lasso! talor vo cercando io,
Donna, quant’è possibile, in altrui
La desiata vostra forma vera.