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160 rime varie


Fiso la miro; e tacito, e tremante,
Dai be’ negri occhi ancora ardenti io pendo:
11 Ma pur, non volgo addietro io già le piante.
Meco è la Donna,1 in cui tutte comprendo;
Madre, moglie, sorella, amica, amante:
14 Non d’amor piú, sol di pietà mi accendo.2


CLV.3

Superiore ad ogni altro è il linguaggio d’Italia.

Se pregio v’ha, per cui l’un Popol deggia
Palma d’ingegno sovra l’altro aversi,4
Pregio al certo sovrano egli è il valersi
4 Di favella che in copia e in suon5 primeggia.
Non v’ha parola, che un’idea non chieggia,6
Come non fiume cui fonte non versi;
Né mai dolci sonanti accenti fersi
8 Dov’organo perfetto non li echeggia.7
Piú le parole son, le idee piú furo:
Piú vaghe sono e splendide ed intere,
11 Piú fu il valor della creante stampa.8


    anni dopo, l’avventura occorsagli a Londra forniva al Poeta materia per una novella giocosa ancora, inedita, salvo un breve saggio, pubblicato da Francesco Novati ne La Domenica letteraria del 20 ag. 1882. Il Bertana (Op. cit., 81 e segg.) mostra di creder poco ai gravi dolori provati dall’A., giacché, pensa egli, se veramente il Poeta avesse sofferto, non avrebbe potuto, dalle sue sofferenze, ricavare materia di riso: Manfredi Porena (V. A. e la tragedia, Milano, Hoepli, 1903, 124) è di opinione diversa: a me pare che un uomo, trascorso del tempo, possa anche ridere, e cercar di far ridere gli altri, su ciò che un giorno gli era stato causa di acerbo dolore, se sia riuscito ad aprire gli occhi sulla verità dei fatti, come era accaduto all’A.

  1. 12. La Donna, la Contessa d’Albany; ma che ben profondamente rimanesse colpito l’A. al rivedere la donna un tempo amata, dicono le parole dell’Aut., sovraccitate, dicono i versi 9° e 10° di questo son.
  2. 14. E ad un sentimento di commiserazione fu certamente ispirata la lettera dell’A. alla signora Pitt, non pubblicata nell’Autob., se dobbiamo giudicare dalla risposta, che vi è riprodotta.
  3. Nel ms.: «6 maggio 1792, Parigi, in letto».

    Tornato a Parigi al principio del ’92 l’A. con la Contessa, e preso in affitto un appartamento, tentò di rimettersi a’ suoi studii, e imprese la traduzione di Virgilio e di Terenzio; ma, dopo la giornata del 10 agosto, non si senti colà piú sicuro e oltrepassò, con la Signora, il confine fra mezzo a enormi difficoltà, anzi col pericolo di essere ucciso. (Aut., IV, 22°.) Durante il soggiorno di Parigi, compose solamente il surriferito sonetto, a dir vero, un poco pedestre.

  4. 2. Aversi, avere.
  5. 4. In copia, in abbondanza di vocaboli; in suono, in armonia.
  6. 5. Verissimo, ed altrettanto vera la conclusione che da questa premessa l’A. trae al v. 9°: i popoli che sono ai primi gradini della civiltà hanno piú povero degli altri il vocabolario.
  7. 8. Non li echeggia, non li fa risuonare.
  8. 11. Della mente del popolo che fog-