Dal Misogallo (Alfieri, 1912)/Sonetto XVI
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Vittorio Alfieri - Dal Misogallo (1789-1798)
Sonetto XVI
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Sonetto XVI.
20 ottobre 1792 in Kaufbeuren nella Svevia.
XI. Γίγνεται τοίνυν πόλις, ἐπειδὴ τυγχάνει ἡμῶν ἕκαστος οὐκ ἀυτάρκης, ἀλλὰ πολλῶν ἐνδεής. ἤ τίν’ οἴει ἀρχὴν ἄλλην, πόλιν οἰκίζειν; |
Platone, Della Repub., lib. II. |
Città dunque chiamasi, ed è, dove ciascun di noi, l’un dell’altro abbisognando, non può bastar per sè stesso. Credi tu forse, altro fondamento potersi mai porre della Città? |
È Repubblica il suolo, ove divine
Leggi son base a umane leggi, e scudo;1
Ove null’uomo impunemente2 crudo
4 All’uom può farsi, e ognuno ha il suo confine:3
Ove non è chi mi sgomenti, o inchine;4
Ov’io ’l cuore, e la mente appien dischiudo;5
Ov’io di ricco non son fatto ignudo;6
8 Ove a ciascuno il ben di tutti è fine.7
È Repubblica il suolo, ove illibati
Costumi han forza, e il giusto sol primeggia,
11 Né i tristi van del pianto altrui beati.8 —
Sei Repubblica tu, Gallica greggia,
Che muta9 or servi a rei pezzenti armati,
14 La cui vil feccia su la tua galleggia?
Note
- ↑ 1-2... ove i legislatori si ispirino a verità eterne, sicché le leggi umane abbian in esse fondamento e difesa.
- ↑ 3. Impunemente, senza riceverne l’adeguato castigo; e questo è l’effetto della giustizia delle leggi.
- ↑ 4. Il suo confine, il limite dal quale non possa uscire, se non usurpando il diritto altrui.
- ↑ 5. Vuol dire l’A.: né tiranni né servi.
- ↑ 6. Dischiudo, apro, paleso, senza timore né di spie né di despoti.
- ↑ 7. In altri termini, ove sia rispettata la proprietà.
- ↑ 8. Dove il bene individuale posa in quello universale. Nel son. precedente all’Ode su Parigi sbastigliato:
Popol, Patrizi, Sacerdoti, è questa
La via, per cui quel sacro allòr si miete
Che il ben d’ogni uom nel ben di tutti innesta. - ↑ 11. Ricorda il dantesco (Inf., XIX, 105):
Calcando i buoni e sollevando i pravi. - ↑ 13. Muta, senza dar segno di stanchezza, senza ribellarsi.