Rime varie (Alfieri, 1912)/CXL. Ostacoli che si oppongono allo scriver liberamente

CXL. Ostacoli che si oppongono allo scriver liberamente

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CXL. Ostacoli che si oppongono allo scriver liberamente
CXXXIX. Dinanzi ad un mulino CXLI. Conforto al noioso lavoro gli è l'amore della sua donna

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CXL [clxxxvi].1

Ostacoli che si oppongono allo scriver liberamente.

Lunga è l’arte sublime, il viver breve,2
Ardua l’impresa; e l’alto artefice anco3
Ostacol sempre al bello ardir riceve:
4 Ecco perché lo egregio stil vien manco.
E qual piú in copia ad Ippocréne beve
Quanto ei potria dell’ali armar piú il fianco,
Tanto vie meno ad un tal uom fia lieve
8 Lo scriver forte, veritiero, e franco.4
Ahi tirannia, che il mondo empia contristi!
Che tutto guasti, e disnaturi, e uccidi;
11 E piú si abbuja, maggior luce acquisti;5
De’ soffocati ingegni altera ridi;
Ma, verrà il dí, che i pianti pur fien misti
14 A’ rei trionfi in cui stolta ti affidi.6


Note

  1. Nel ms.: «22 febbraio, a cavallo, a Fontemay».
  2. 1. Aforisma di Ippocrate, cosí trad. da Seneca (De brev. vitae, I): Vitam brevem esse, longam artem [Ipp. adfirmabat].
  3. 2. Anco: l’A. vuol dire che alla lunghezza dell’arte e alla brevità della vita si aggiungono gli ostacoli che gli uomini oppongono al ben operare: il Petrarca (Rime, LIII) dice:
    Rade volte adiven ch’a l’alte imprese
    Fortuna ingiurïosa non contrasti...
  4. 5-8. Intendasi: e chi dalla natura ha piú degli altri sortito ingegno poetico e potrebbe spiccare volo piú alto, a costui è meno facile scrivere cose forti, vere, sincere. — Ippocrene è un fonte della Boezia, un tempo sacro alle Muse.
  5. 11. Arturo Schopenhauer diceva delle religioni qualche cosa di simile: le paragonava alle lucciole che, per risplendere, hanno bisogno delle tenebre.
  6. 14. Ti affidi, poni le tue speranze.