Dagli Epigrammi (Alfieri, 1912)/IV. Fosco, losco e non Tòsco
Questo testo è completo. |
Vittorio Alfieri - Dagli Epigrammi (1766-1803)
IV. Fosco, losco e non Tòsco
◄ | III. Tutto rosso fuor che il viso | V. Uom di corte e di fede? | ► |
Note
- ↑ «Mi era scordato di dirle che abbiamo qui in Siena il Zacchiroli, che fa il suo solito ufficio di sparlare delle persone dietro e lodarle in faccia. Corre per Siena de’ Sonetti suoi e delle lettere francesi e dei dialoghi in cui egli mi canzona sulle mie tragedie. Io, per dire il vero, non me ne do gran fastidio, tuttavia, per dar segno di vita, gli ho lasciato andare tre versetti soli, che mi pare non meriti di piú, se pure egli merita tanto». Cosí scriveva l’A. all’Albergati il 4 settembre 1783, e i tre versetti sono quelli surriferiti, che nel ms. sono privi di data.
- ↑ 1. Non Tòsco, perché lo Zacchiroli non era di Siena.
- ↑ 3. Se io ti pagassi, tu non saresti cosí velenoso contro di me.