Dagli Epigrammi (Alfieri, 1912)/III. Tutto rosso fuor che il viso

III. Tutto rosso fuor che il viso

../I e II. Sonet d'un Astesan an difeisa dl stil d' soe Tragedie ../IV. Fosco, losco e non Tòsco IncludiIntestazione 17 settembre 2022 75% Da definire

III. Tutto rosso fuor che il viso
I e II. Sonet d'un Astesan an difeisa dl stil d' soe Tragedie IV. Fosco, losco e non Tòsco

[p. 278 modifica]

III [xi].1

Tutto rosso fuor che il viso,
Chi sarà quest’animale?
Molta feccia e poco sale
L’han dagli uomini diviso....
È un cardinale.


Note

  1. Questo epigramma fu composto tra San Marcello e Firenze, il 31 luglio 1783. Nell’aprile di quest’anno il marito della Contessa ammalò gravemente a Firenze, e suo fratello, il Cardinale di York, partí a precipizio da Roma, per trovarlo vivo, conducendo seco un piccolo corteo di preti. La salute del Conte andò invece migliorando, e nella sua convalescenza quei preti, intesisi con gli altri che aveva dintorno a sé Carlo Stuart, tanto fecero che lo indussero a rivolger calda preghiera al fratello di allontanare da sé la fuggiasca Signora, che, in quel tempo, era sotto la sua protezione nel Palazzo della Cancelleria. Il Cardinale si lasciò persuadere e, tornato a Roma, intimò alla Cognata di troncare ogni rapporto con l’A., se voleva restare presso di lui, e della condotta sua inoltrò le lagnanze sino al Papa. Il quale o fece pregare o fece comandare all’A. di andarsene in altra città, e quegli dovette piegare la testa e partirsene; ma dopo poco, a sfogar la sua bile, lanciò contro i propri nemici il sonetto che segue, composto il 2 giugno 1783:
    Chi mi allontana dal leggiadro viso,
    Da bellezza a modestia rïunita,
    Che col semplice suo blando sorriso
    Amare a un tempo, e riverire invita?
    Chi in sí barbaro modo hammi diviso
    Dalla dolce fontana di mia vita?
    Da’ negri occhi che il mio cor conquiso
    Hanno, e la mente d’ogni error guarita?
    Livor, viltade, ipocrisia, l’ammanto
    Osan vestir di coscïenza pia;
    E dal lor congiurar nasce il mio pianto.
    Ma il dí verrà, turba malnata e ria,
    Ch’io pur tornato alla mia donna accanto
    Farò sentirti se poeta io sia.