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di vittorio alfieri | 239 |
18 Da non parer nel mondo babbuini:1
Voi m’intendete. Ora, venendo al sodo,2
Del salario parliamo. I’ do tre scudi;3
21 Che tutti in casa far star bene io godo. —
Ma, Signor, le par egli? a me, tre scudi?
Al cocchier ne dà sei. — Che impertinenza!
24 Mancan forse i Maestri, anco a du’ scudi?
Ch’è ella in somma poi vostra4 scïenza?
Chi siete in somma voi, che al mi’ cocchiere
27 Veniate a contrastar la precedenza?
Gli è nato in casa, e d’un mi’ cameriere;
Mentre tu sei di padre contadino,5
30 E lavorano i tuoi l’altrui podere.
Compitar,6 senza intenderlo, il Latino;
Una zimarra, un mantellon talare,7
33 Un collaruccio sudi-cilestrino,8
Vaglion forse a natura in voi cangiare?
Poche parole: io pago arcibenissimo:
36 Se a lei non quadra,9 ella è padron d’andare. —
La non s’adiri, via, caro Illustrissimo:10
Piglierò scudi tre di mensuale:11
39 Al resto poi provvederà l’Altissimo.12
Qualche incertuccio13 a Pasqua ed al Natale
Saravvi, spero: e intanto mostrerolle
42 Ch’ella non ha un Maestro dozzinale.14 —
Pranzerete con noi; ma al desco molle15
V’alzerete di tavola: e s’intende
- Aprir de’ venerabili misteri
- Fie pago assai, poiché vedrà sovente
- Ire e tornar dal suo palagio i primi
- D’arte maestri, e con aperte fauci
- Stupefatto berrà le sue sentenze.
- ↑ 18. I babbuini sono una specie di scimmie; qui vale quanto stupidi.
- ↑ 19. Al sodo: quello, adunque, di cui si è parlato fino ad ora è di poca importanza; ciò che preme è il salario.
- ↑ 20. Tre scudi, circa quindici lire; e il Conte ha il coraggio di dire che a casa sua fa star tutti bene! Avaro non solo, ma vanaglorioso.
- ↑ 25. Vostra, di voi educatori.
- ↑ 29. Si noti il passaggio dal voi al tu; non il tu confidenziale, ma dispregiativo; a cui succede il lei arrogante del v. 36°.
- ↑ 31. Compitare, balbettare, leggere malamente, e non intendere quello che malamente si legge.
- ↑ 32. La zimarra è la lunga cappa dei preti. — Talare, sacerdotale.
- ↑ 33. Sudi-cilestrino, di color celeste-sudicio.
- ↑ 36. Non quadra, non piace.
- ↑ 37. Non una parola di risentimento nel povero maestro; è proprio vero che altri accetterebbe l’impiego anche a due scudi, quindi, non rimane che piegare la testa.
- ↑ 38. Mensuale, nome che vale quanto stipendio mensile.
- ↑ 39. L’Altissimo, Iddio.
- ↑ 40. Qualche iucertuccio, qualche piccola mancia, qualche solderello di piú.
- ↑ 42. Dozzinale, ordinario, da averne una dozzina con poca spesa.
- ↑ 43. Mangiare a desco molle vuol dire mangiare senza tovaglia, e la Crusca ne cita esempi di ottimi scrittori; qui vuol dire l’A.: quando il pranzo è terminato, quando si leva la tovaglia, e incomincia la conversazione.