Indice:Gli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu

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Vittorio Alfieri, Gli epigrammi, le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri , Torino, Paravia, 1903. Fonte: Internet Archive

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<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>

<dc:title>Gli epigrammi, le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri</dc:title> <dc:publisher>Paravia, Torino</dc:publisher> <dc:date>1903</dc:date>

Pagine dell'edizione

- - - - Occhiello - Frontespizio - 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 - - - - - - -

Sommario

Gli epigrammi, le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri	Frontespizio

Epigrammi	1

I. Signor, perché del tuo disutil peso	3

II. Tutto a contanti recano i Britanni	3

III. Tu m'inviasti (e fu maligno il dono)	4

IV. Oh degli antiqui cavalier ben degna	4

V. Alta due palmi e mezzo a tre non giunge	4

VI. Clizia, mondana ancor, ben mille amanti	4

VII. Angli che dite, ei non fu vostro re	5

VIII. Io non so se più amico	5

IX. A donna un uom non basta	5

X. Son dur, lo seu, son dur, ma i parlo a gent	5

XI. S'l'è mi ch'son d'fer o j Italian d'potia	6

XII. Mi trovan duro	6

XIII. Tutto rosso fuor che il viso	6

XIV. Papa infallibile	6

XV. Dare e tor quel che non s'ha	7

XVI. Fosco, losco e non Tosco	7

XVII. Tolti di mie tragedie i due t'hai tu	7

XVIII. Tragedie due già fe'	7

XIX. Gli Angli, già liberi, or vendon sè	8

XX. Pedanti, pedanti	8

XXI. Uom di corte e di fede	8

XXII. Il papa è papa e re	8

XXIII. Hammi il vostro biasmarmi assai laudato	8

XXIV. La nullità dell'uno inserto al zero	9

XXV. Approvazione	9

XXVI. Toscani, all'armi	9

XXVII. Più d'un le piace	10

XXVIII. Tigre coniglio	10

XXIX. Biasmando laudate	10

XXX. Un Arcivescovo	10

XXXI. L'uom che in un sol sonetto	10

XXXII. A voler mordere	11

XXXIII. Di Firenze è scacciato	11

XXXIV. Io professor dell'università	11

XXXV. Sono il Moschi e il Gramosi una pariglia	12

XXXVI. Sia pace ai frati	12

XXXVII. Padre trent'anni muto il Pretendente	13

XXXVIII. Ce grand procès, à mon avis	13

XXXIX. Che pretende il Pretendente	13

XL. Il bestemmiar gli Angeli, i Santi e Dio	14

XLI. Mai non pensa altro che a se	15

XLII. Donna, che altrui togliendo ogni speranza	15

XLIII. Cent soixante notables	15

XLIV. D'invidietta pregno	15

XLV. L'oro pria, poscia il sangue, indi la fama	16

XLVI. Un vil proverbio corre	16

XLVII. Qual dei due Bruti è il primo?	16

XLVIII. Ci va dicendo Orpel ch'ei mai non dorme	16

XLIX. Semi-Claudi imperanti	17

L. De' principi il flagello	17

LI. Mordimi, prego, ma co' denti tuoi	17

LII. Gli equestri re, che instatuarsi al vivo	17

LIII. Dio la corona innesta	18

LIV. A tre cose non mai congiunte pria	18

LV. Massirizio tutto sa	18

LVI. Capitano; è parola	18

LVII. Ho visto già quel ch' è	18

LVIII. Lauda tu sol te stesso	19

LIX. L'arte sua ciascun faccia. Il vero scriva	19

LX. Forse alcun pregio aveano	19

LXI. A diverbio un eunuco era venuto	19

LXII. Chi fu, che fece e che mertò costui?	20

LXIII. Vuoti il capo, le man, la borsa e il cuore	20

LXIV. Crudo è lo scherzo, che vien fatto a voi	20

LXV. Il raccoglier brutture per le strade	20

LXVI. Chi di parer non cura, un uom fors'è	21

LXVII. D'ampia guerra brevissima rassegna	21

LXVIII. Al mio nascer ci fui, ma mezzo appena	21

LXIX. Spogliar chi mal suoi panni difendea	21

LXX. Libertà che vuol tormisi lung'Arno	22

LXXI. Fattisi in Gallia re gli avvocatuzzi	22

LXII. Sacro ebbi già di cittadino il nome	22

LXXIII. Mi vien da rider, quand'io sento dire	22

LXXIV. Per abborrir quanto è dovere i Galli	23

LXXV. Festevol motto arguto	23

LXXVI. Al Doge, ed ai suoi Veneti, giudizio	23

LXXVII. Lucca, a te forse contro al Gallo crudo	24

LXXVIII. Poiché il destino ci vuol pur divisi	24

LXXIX. Base di ogni opra bella, il nascer bene	24

LXXX. Nei prolissi calzononi	25

LXXXI. Ecco nascer Penelope da Frine	25

LXXXII. Non che a te, fida suora, ai più remoti	25

LXXXIII. Dopo tanti gran secoli da cani	25

LXXXIV. Il soggiacer a un re assoluto, è un guai	26

LXXXV. Volar non pon senz'ali i Galli-cani	26

LXXXVI. Per liberarmi	26

LXXXVII. Chi in Bisanzio, chi in Grecia e chi in Egitto	27

LXXXVIII. Molti siete; i' son uno	27

LXXXIX. In Levante audaci e preste	27

XC. Perch'ei cangi impostura	27

XCI. Vedete, s'io son tondo	28

XCII. Benché nulla importar ti dee di Quelli	28

XCIII. Fra l'opre tutte degl'Iddii più altere	28

XCIV. Nel punto in cui di Galli armati schiavi	29

XCV. Nabidi, e Cato; ripugnanti sempre	29

XCVI. Di Venezia, e di Genova, e di Roma	29

XCVII. Sia l'avvenir qual vuolsi, a me pur sempre	30

XCVIII. Sempre eccellenti i Galli in altere opre	30

XCIX. Agli Europei propongono i Francesi	30

C. Vanto primo, è il formar cose novelle	30

CI. Mista coll'irto crin, del crin più sconcia	31

CII. In Campidoglio un teschio di cavallo	32

CIII. Du' avvocati, due medici e un chirurgo	32

CIV. Di libertade il vero arbor son io	32

CV. Due parole enimmatiche	33

CVI. Securo alfin l'italo Alfier qui giace	33

CVII. Dei Francesi per togliersi la noia	33

CVIII. Due Consolini appesi a un Ciondolone	33

CIX. Baionette, cannon, tamburi e schioppo	33

CX. E qui il socco, se in piede anco mi sta	34

CXI. Le prime quattro Alfieriche; la quinta	34

CXII. Forse inventava Alfieri un ordin vero	34

CXIII. Queste tue polveri	34

CXIV. Fame, imbratta d'inchiostro	34

CXV. Odo ogni uomo arditamente	34

CXVI. Re, confessori, medici, avvocati	35

CXVII. Dai Galli in rima le tragedie fersi	35

CXVIII. Filippo, abbozzo sudicio qual sei	35

CXIX. Rado nuoce il tentar; talvolta giova	35

CXX. Lasciai la spoglia, ma il furor non lasso	36

CXXI. Le forti rocche, cui né prender mai	36

CXXII. Chi dai miei Bruti tien dissimil me	36

CXXIII. Le Mosche e l'Api (Favoletta allegorica)	36

Satire	39

Al malevolo lettore	40

Al benevolo lettore	41

Prologo. – Il cavalier servente veterano	43

Satira prima. – I re	49

Satira seconda. – I grandi	50

Satira terza. – La plebe	55

Satira quarta. – La sesqui-plebe	59

Satira quinta. – Le leggi	61

Satira sesta. – L'educazione	65

Satira settima. – L'antireligioneria	67

Satira ottava. – I pedanti	73

Satira nona. – I viaggi	77

Satira decima. – I duelli	90

Satira decimaprima. – La filantropineria	94

Satira decimaseconda. – Il commercio	97

Satira decimaterza. – I debiti	101

Satira decimaquarta. – La milizia	103

Satira decimaquinta. – Le imposture	107

Satira decimasesta. – Le donne	110

Il Misogallo	111

Intenzione dell'autore	113

Il Misogallo. Rame allegorico	115

Frontespizio	119

Avviso al lettore	121

Prosa prima. Alla passata, presente e futura Italia	123

Invocazione	125

Prosa seconda. Ragione dell'opera	126

Nota spettante gl'interessi privati dell'autore in Francia	140

Proemio	142

Epigramma I	143

Sonetto I	143

Sonetto II	144

Sonetto III	144

Sonetto IV	145

Sonetto V	145

Sonetto VI	146

Sonetto VII	146

Sonetto VIII	147

Sonetto IX	147

Epigramma II	148

Epigramma III	148

Sonetto X	149

Sonetto XI	150

Sonetto XII	150

Sonetto XIII	151

Sonetto XIV	151

Epigramma IV	152

Epigramma V	152

Sonetto XV	152

Sonetto XVI	153

Sonetto XVII	153

Sonetto XVIII	154

Sonetto XIX	154

Epigramma VI	155

Sonetto XX	155

Epigramma VII	155

Ode	156

Sonetto XXI	157

Prosa terza. Traduzione delle ultime parole pronunziate dal Re Luigi XVI, innanzi la convenzione nazionale il dì 11 decembre 1792	158

Sonetto XXII	164

Epigramma VIII	164

Epigramma IX	165

Epigramma X	165

Sonetto XXIII	165

Epigramma XI	166

Sonetto XXIV	166

Epigramma XII	167

Epigramma XIII	167

Sonetto XXV	167

Sonetto XXVI	168

Prosa quarta. Dialogo fra un uomo libero ed un liberto	169

Epigramma XIV	172

Sonetto XXVII	173

Sonetto XXVIII	173

Sonetto XXIX	174

Sonetto XXX	174

Sonetto XXXI	175

Sonetto XXXII	175

Sonetto XXXIII	176

Sonetto XXXIV	176

Sonetto XXXV	177

Epigramma XV	178

Epigramma XVI	178

Sonetto XXXVI	178

Epigramma XVII	178

Epigramma XVIII	179

Epigramma XIX	179

Sonetto XXXVII	179

Epigramma XX	180

Epigramma XXI	180

Epigramma XXII	180

Epigramma XXIII	181

Epigramma XXIV	181

Epigramma XXV	181

Epigramma XXVI	182

Epigramma XXVII	182

Epigramma XXVIII	183

Epigramma XXIX	183

Epigramma XXX	183

Epigramma XXXI	184

Prosa quinta. Dialogo fra l'ombre di Luigi XVI e di Robespierre	185

Epigramma XXXII	190

Epigramma XXXIII	191

Epigramma XXXIV	191

Epigramma XXXV	191

Epigramma XXXVI	192

Epigramma XXXVII	192

Sonetto XXXVIII	192

Sonetto XXXIX	193

Epigramma XXXVIII	194

Epigramma XXXIX	194

Epigramma XL	194

Epigramma XLI	195

Epigramma XLII	196

Epigramma XLIII	196

Epigramma XLIV	196

Epigramma XLV	197

Epigramma XLVI	197

Epigramma XLVII	197

Epigramma XLVIII	198

Epigramma XLIX	199

Epigramma L	201

Epigramma LI	201

Epigramma LII	202

Epigramma LIII	202

Epigramma LIV	202

Epigramma LV	203

Epigramma LVI	203

Epigramma LVII	204

Epigramma LVIII	204

Epigramma LIX	205

Epigramma LX	205

Epigramma LXI	205

Sonetto XL	206

Sonetto XLI	206

Sonetto XLII	207

Sonetto XLIII	208

Licenza	208

Conclusione	209

Indice del Misogallo	210

Uccider me, tu il puoi, schiava Genìa	210

Indice del volume	211