Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
SATIRA PRIMA.
I RE.
Aufer impietatem de vultu regis, et firmabitur justitiâ thronus ejus. |
Salom., Proverb. XXV, 5. |
Togli l’empio dal cospetto del Re, ed avvalorerassi il di lui trono dalla giustizia. |
Maestadi, sappiate ch’io non gitto
Mie’ carmi al vento; e che ad insana rabbia
Non dessi appor quant’io mai scrivo e ho scritto.
Solo a purgare d’ogni erronea scabbia
Il cuor dell’uomo e pria quel di me stesso,
Spero avverrà ch’io satire scritt’abbia.
Quindi a voi soli, cui non m’è concesso
Di annoverar fra gli uomini, non parlo;
Ch’appo voi miglioranza non ha ingresso. —
Per far ottimo un Re, convien disfarlo:
Ma fia stolt’opra e da pentirsen ratto,
S’indi a poco fia d’uopo il ristamparlo. —
Solo osi i Re disfare un Popol fatto.
4 Alfieri – Epigrammi, ecc. |