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190 | vittorio alfieri |
Re Luigi. Ogni tuo biasimarmi mi onora. Ed or, basti. Ampj son questi Elisi: ed il giusto Minosse a noi due certamente assegnerà una sede diversa e lontana. Addio dunque per sempre, o tu, memorabile
Sbigottitor di sbigottite donne (XXI).
Robespierre. Addio tu pure per sempre, o non credibile, ed unico
Ribellator de’ tuoi sommessi schiavi (XXII).
EPIGRAMMA XXXII.
11 gennaio 1796.
XXIII. Οἱ κακοὶ δ’, ὥσπερ πεφύκασ’, οὔποτ’ εὐπράξειαν ἄν. |
Euripide, Ione, ver. ultimo. |
Non mai felici (esser nol denno) i tristi. |
Ogni par d’anni, una Costituzione; |
- ↑ Voltolazione. Non ho il tempo per ora di appurare, se questa parola sia stata archiviata nella Crusca; ma quand’anche poi non ci fosse, non mi risolverei però di levarla da questo Epigramma, perchè mi pare, ch’ella vi esprima vivissimamente quell’impotente rivoltolarsi che l’Asino fa nella polvere: per cui da qualunque lato gli venga poi fatto di raddirizzarsi stentatamente su i piedi, non ne rimane egli per tutto ciò meno Asino, nè meno gli prudono gl’insanabili guidaleschi suoi tanti. Che se la parola Rivoluzione era oramai consacrata in Europa per esprimere quel passare dalla servitù alla libertà, che è stato felicemente eseguito già dagli Svizzeri, dagli Olandesi, e dagli odierni Americani (passaggio che indubitabilmente dimostra un popolo risentito, intrepido e giusto) bisognerà pur prevalersi di tutt’altra parola per esprimere ora quest’incessante passaggio da una schiavitù in un’altra, e sempre più grave, e più stupida, il quale vediam praticare non che pazientemente, ma baldanzosamente, dal più presuntuoso, e il più ottuso di tutti i popoli, dalla creazione del Mondo fino a’ dì nostri, senza eccettuare neppure gli Ebrei.