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182 vittorio alfieri


Che avean dai tempi del barbato Giove,
Scartata anch’essa; omai Gallia si regge
Non più a Re, come pria, bensì a Regina,
Promossa al sacro onor la Guigliotina:1
Ma di sì ria pedina,
Che in isposa al Terror promessa s’è,
Rinascerà ben tosto un Più-che-Re.


EPIGRAMMA XXVI.

22 dicembre 1795.

Di contraria cagion l’effetto stesso
Come nasca talor, odilo espresso. —
Che fra Tedeschi, ed Itali, ed Ispani
(Gente cui batte regia onnipotenza)
Si trovin partigiani
Della ribalda Gallica licenza,
Schiavi sono e ribaldi, esser ciò de’;
Ma che gli Angli, al cui Re
Vere leggi incatenano le mani,
Non che schifar tali affamati cani,
Faccino agli urli loro eco vilmente;
Prova è questa (pur troppo) ampia patente,
Che nell’Indie costor mal impinguati,2
Dal vizio, e non dal Re, son soggiogati.

EPIGRAMMA XXVII.

23 dicembre 1795.

Nasce talvolta il fulmin dalla terra.
Tal, con servile guerra,
Galli facendo omai scala allo ’n giù,
Ogni sua feccia manda in armi su.




  1. La Guigliotina, parola barbara-piacevole, è una mannaja a contrappesi un po’ rimodernata, e incipriata da un medico macchinista, chiamato Guillotin, il quale, non avendo forse pratiche abbastanza, si fece un nome con questa nuova ricetta, che popolò in pochi anni l’inferno essa sola, più assai che tutte le Farmacopee, e Medici dell’universo in più secoli.
  2. Gl’Inglesi, corrotti dalle subitanee ricchezze figlie del commercio, incominciarono a non credersi abbastanza liberi, appunto allor quando incominciarono a non esser più degni della libertà vera, che fino a quel punto avevano goduta, ed in parte anco meritata.