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il misogallo 205


EPIGRAMMA LIX.

28 luglio 1796.

Certi nomi si accoppiano, altri no.
Verbi-grazia; sta ben, Libero, e Giusto;
E a maraviglia stan, Ladro ed Ingiusto.
Ma, nè Dio pure maritar mai può
Libero e Ingiusto, ovvero Giusto e Ladro. —
Nol può Dio? poco importa; Gallia il puote.
Quella sfacciata, che in ribalde note,
Con mani ambe le fiche al Ciel mandò,
Gridando: «togli, Dio, che a te le squadro».

EPIGRAMMA LX.

28 luglio 1796.

«Che giova nelle Fata dar di cozzo?»
Natura, o Galli, libertà vi niega.
Non vel dice il cervello, e il naso mozzo,
(Cui di serbar pur sempre ella vi prega)
Che sete appena voi dell’uom l’abbozzo?

EPIGRAMMA LXI.

6 agosto 1796.

«Guerreggio in Asia, e non vi cambio o merco»,1
Dicea Goffredo, invitto, e nobil Duce. —
Rubo in Italia, e non guerreggio; cerco
Oro sonante, e non frivola luce;
Dice l’ignobil Capitan Pitocco,
Ch’or dietro a sè ne adduce
Ladreria di Proénza e Linguadocco.



  1. Verso del gran Torquato, degno, e di lui, e di Goffredo, e dell’alto scopo d’entrambi. Così fosse degno pur anche il terzo verso di quest’Epigramma, e del Capitano, e dell’impresa sua, e di chiunque altri intraprendesse mai di cantar l’uno, e l’altro, eccettuatone però il Colascione del Misogallo.