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satire 89


Poi per Tortosa, là dond’io diviso
Di Barcellona uscii se’ mesi innanzi,
Torno; e dal patrio amor ho il cor conquiso.
Spiacemi sol che a transitar mi avanzi
La Gallia ancor cui sempre ha l’uom fra’ piedi:
Ingojamcela dunque, insin ch’io stanzi.
Narbona e Monpélier, se tu vuoi, vedi:
Io per me chiudo gli occhi, e corro; e al lido
Scendo, da cui vedrò l’Itale sedi.
Già mi saetta Antíbo in ver l’infido
Ligure, a sazietà visto e rivisto,
Dond’io mi spicco verso il patrio nido:
Ch’io men l’ho a schifo, da che pur men tristo
Al par dei Paesoni e Paesotti
Mel fa di esperïenza il duro acquisto.
Dal corso trïennal nojati, e rotti
Ripatriammo al fin, volente Iddio,
Dell’Europa quant’è chiariti e dotti
Del pari, e il Legno, e il Ser Baule, ed Io.