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epigrammi 21


LXVI.

18 gennaio 1796.

Chi di parer non cura, un uom fors’è:
Chi vuol parer, non è.

LXVII.

19 gennaio 1796.

D’ampia guerra brevissima rassegna
Farò, per chi ben vede.
Stupidi e birbi, è un par di sètte antiche
(Se il ver la storia insegna)
Frammiste, immense, e talor anche amiche.
Sotto opposti vessilli, or vengon esse
A giornata campale.
Ogni birbo, dai Galli; ogni animale
Tien dal resto d’Europa, e a lei presiede.
Mente, onestade e libertà, soppresse,
Di furfanti e di stupidi son prede.

LXVIII.

1° febbraio 1796.

Al mio nascer ci fui, ma mezzo appena:
Al mio morire io spero
Che assisterovvi intero
E forse doppio, se avrò polso e lena.

LXIX.

16 febbraio 1796.

Spogliar chi mal suoi panni difendea,
Trionfar chi ne’ suoi panni mal capea;
Atterrar chi già omai da se cadea;
Caro comprar chi a vile si vendea;
Troncar la testa a un re, che non l’avea;
Tor Dio per forza a chi non ci credea;
Conquistar chi le braccia a lor tendea:
Son questi ora de’ Galli i gran miracoli,
Che vincon tutti i non trovati ostacoli.