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il misogallo 175


Ma che perciò? Liberi i Galli, od io
Vil servo son, perchè in augusto tema
Non l’oprar lor, ma il dir, consuona al mio?
Liberto, il vol d’uom libero non prema:
Io comprai libertà, donando il mio;
L’altrui furando, i servi ebber diadema.1


SONETTO XXXI.

30 gennaio 1795.

Mono-aspri-vili-sillabi nasali
Sono il corredo di quel gergo rio,
Cui del cannone al suon trar dall’oblio
Sforzansi i Galli, a Grecia invan rivali.
Stolti, tacciando di sesquipedali
Le altrui voci rotonde, il falso brio
Delle affollate antitesi fan Dio,
E ne intesson lor rime androginali.
Tai prosacce appaiate, ei chiaman chant,
Voce, che urlanti fa fuggire i chiens,
Pria che narri il cantore l’argument.
A spaventar Pirene, e l’Alpi, e il Rhin
Più che lor armi assai, fia suffisant
Di un qualche Gallo vate un sol quatrain.2

SONETTO XXXII.

31 gennaio 1795.

Gracchiare il dolce usignoletto apprenda,
L’ape a muggire, o ignobil raglio il cigno;
La marra Achille, od altro abbietto ordigno
Tratti, onde altrui risibile si renda:




  1. E perciò essendo stata riconosciuta già da molte Potenze la nuova Repubblica Francese, e trattandosi di denominarla essa pure con un titolo Aulopolitico, si è convenuto segretamente, che come si dice la Porta Ottomana, i Gabinetti dei Principi, le due Camere d’Inghilterra; così d’ora innanzi diplomaticamente dirassi, le due Anticamere Francesi.
  2. La sola ortografica analisi di questa schifosa parola, che dee voler dire quartina, è più che bastante a definire la stupida barbarie di questo muto gergo. Scrivono quatrain per pronunziare Catrén, ma con la n nasalissima Ebraica.