Epigrammi (Alfieri, 1903)/CXXI. Le forti rocche, cui né prender mai

CXXI. Le forti rocche, cui né prender mai

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CXXI. Le forti rocche, cui né prender mai
CXX. Lasciai la spoglia, ma il furor non lasso CXXII. Chi dai miei Bruti tien dissimil me

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CXXI.

Contro l’esercito francese che distrusse il forte della Brunetta.

Le forti ròcche, cui nè prender mai,
Vili, col ferro, nè sapeste poscia
Difender mai dall’impeto nemico,
Fia l’atterrarle, o Galli, il meglio omai.
Così fra noi l’antico
Valor, ch’a voi già diè sì lunga angoscia,
Fia ridestato omai,
Che avrem ben altra aspra, indomabil ròcca:
L’odio mortal cui pregna anima sbocca.