I Filosofi scalzi, e la ciurmaglia
Calpesto l’han, tosto che in terra ei stava,
Fingendo averlo vinto essi in battaglia.
Altri tiranni a quella razza prava
Or daran leggi, finchè carta vaglia:
Francia fia ognor sotto altri nomi schiava.
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20 ottobre 1792 in Kaufbeuren nella Svevia.
XI. Γίγνεται τοίνυν πόλις, ἐπειδὴ τυγχάνει ἡμῶν ἕκαστος οὐκ ἀυτάρκης, ἀλλὰ πολλῶν ἐνδεής . ἤ τίν’ οἴει ἀρχὴν ἄλλην, πόλιν οἰκίζειν; |
Città dunque chiamasi, ed è, dove ciascun di noi, l’un dell’altro abbisognando, non può bastar per sè stesso. Credi tu forse, altro fondamento potersi mai porre della Città? |
È Repubblica il suolo, ove divine
Leggi son base a umane leggi, e scudo;
Ove null’uomo impunemente crudo
All’uom può farsi, e ognuno ha il suo confine:
Ove non è chi mi sgomenti, o inchine;
Ov’io ’l cuore, e la mente appien dischiudo;
Ov’io di ricco non son fatto ignudo;
Ove a ciascuno il ben di tutti è fine.
È Repubblica il suolo, ove illibati
Costumi han forza, e il giusto sol primeggia,
Nè i tristi van del pianto altrui beati. —
Sei Repubblica tu, Gallica greggia,
Che muta or servi a rei pezzenti armati,
La cui vil feccia su la tua galleggia?
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22 ottobre 1792 in Lermos nel Tirolo.
Da ch’io bevvi le prime aure di vita,
Da ch’io l’alma sfogai vergando carte,
Con lingua a un tempo vereconda, e ardita,
Posi in laudar la libertade ogn’arte.
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