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54 | vittorio alfieri |
Freme e tace la turba invidïosa:
In sue bell’arti egli securo invecchia;
Nè la stessa ira regia offenderl’osa.
Ma l’Orco un gran rovescio gli apparecchia
Del non mai visso Prence i dì troncando,
E a lui troncando la superba orecchia.
Ecco, già il Successor l’ha espulso in bando.
Di sua natia viltade e di se stesso
Cinto ed armato, ei vive lagrimando.
D’altri vili è bersaglio: egro, ed oppresso,
E vecchio, e scarso, e stupido, alla fine
Di morir tutto gli ha il Destin concesso:
Men noto al mondo, ch’Erostràto e Frine.