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EPIGRAMMA XLII.

L’Oracoletto.

1 febbraio 1796.

O i Pentarchi1 farannosi Pantarchi:2
O i Pentacosi3 li faran Staurarchi.4

EPIGRAMMA XLIII.

2 febbraio 1796.

Per decreto trombale
D’ambi gli angusti Gallici Consessi,
Quaranta-mila-milïoni soli
Di lire Galle, in carta antireale
Saranno impressi, e emessi.
Poi (perch’uom niun dopo il Governo involi)
Stampati i soldi, rompon le matrici.
Questa è pietà, qual veramente dessi
A tali arcispossate genitrici.

EPIGRAMMA XLIV.

2 febbraio 1796.

XXVI.  Τὰ δάνεια δούλους τοὺς ἐλευθέρους ποιεῖ. Τί οὖν τοὺς πάλαι δούλους ποιήσει; ΔΟΥΛΟΤΑΤΟΥΣ, δήπου.


I debiti rendono schiavi gli Uomini liberi. Quali dunque renderanno pur quelli ch’erano da prima già schiavi? — Per certo schiavissimi.


Sentenza d’un Anonimo antico,
Aggiuntavi la coda da un moderno.

Uno sforzato imprestito in bei dindi5
Gialli, o bianchi, o bronzini, ma sonanti,
La Repubblica leva:




  1. I Cinque-Re.
  2. Soli-Re: cioè onnipotenti, e tacitamente dicenti con le femmine, da Giovenale pennelleggiate, «Voglio e comando, e il mio voler fia legge».
  3. I Cinquecento, che sono le matrici di quei Beati Cinque.
  4. Di-forche-Re. Parole tutte quattro grechissime, e felicissime.
  5. Dindi; nome de’ quattrini usato dai bimbi, e da chi pargoleggia con essi, appunto, come va facendo con costoro il Misogallo.