Epigrammi, Satire, Misogallo (Alfieri, 1903)/Indice
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Indice del volume
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INDICE DEL VOLUME.
Parte I. — EPIGRAMMI.
Indice alfabetico.
A diverbio un eunuco era venuto |||
Pag. 19
A donna un uom non basta |||
» 5
Agli Europei propongono i Francesi |||
» 30
Al Doge, ed ai suoi Veneti, giudizio |||
» 23
Al mio nascer ci fui, ma mezzo appena |||
» 21
Alta due palmi e mezzo a tre non giunge |||
» 4
Angli che dite, ei non fu vostro re |||
» 5
Approvazione |||
» 9
A tre cose non mai congiunte pria |||
» 18
A voler mordere |||
» 11
Baionette, cannon, tamburi e schioppo |||
» 33
Base di ogni opra bella, il nascer bene |||
» 24
Benchè nulla importar ti dee di quelli |||
» 28
Biasmando laudate |||
» 10
Capitano; è parola |||
» 18
Ce grand procès, à mon avis |||
» 13
Cent soixante notables |||
» 15
Che pretende il Pretendente |||
» 13
Chi dai miei Bruti tien dissimil me |||
» 36
Chi di parer non cura, un uom fors’è |||
» 21
Chi fu, che fece e che mertò costui |||
» 20
Chi in Bisanzio, chi in Grecia e chi in Egitto |||
» 27
Ci va dicendo Orpel ch’ei mai non dorme |||
» 16
Clizia, mondana ancor, ben mille amanti |||
» 4
Crudo è lo scherzo, che vien fatto a voi |||
» 20
Dai Galli in rima le tragedie fersi |||
» 35
D’ampia guerra brevissima rassegna |||
» 21
Dare e tôr quel che non s’ha |||
Pag. 7
Dei Francesi per togliersi la noia |||
» 33
De’ principi il flagello |||
» 17
Di Firenze è scacciato |||
» 11
Di libertade il vero arbor son io |||
» 32
D’invidïetta pregno |||
» 15
Dio la corona innesta |||
» 18
Di Venezia, e di Genova, e di Roma |||
» 29
Donna, che altrui togliendo ogni speranza |||
» 15
Dopo tanti gran secoli da cani |||
» 25
Du’ avvocati, due medici e un chirurgo |||
» 32
Due Consolini appesi a un Ciondolone |||
» 33
Due parole enimmatiche |||
» 33
Ecco nascer Penelope da Frine |||
» 25
E qui il socco, se in piedi anco mi sta |||
» 34
Fame, imbratta d’inchiostro |||
» 34
Fattisi in Gallia re gli avvocatuzzi |||
» 22
Festevol motto arguto |||
» 23
Filippo, abbozzo sudicio qual sei |||
» 35
Forse alcun pregio aveano |||
» 19
Forse inventava Alfieri un ordin vero |||
» 34
Fosco, losco e non Tosco |||
» 7
Fra l’opre tutte degl’Iddii più altere |||
» 28
Gli Angli, già liberi, or vendon se |||
» 8
Gli equestri re, che instatuarsi al vivo |||
» 17
Hammi il vostro biasmarmi assai laudato |||
» 8
Ho visto già quel ch’è |||
» 18
Il bestemmiar gli Angeli, i Santi e Dio |||
» 14
Il papa è papa e re |||
» 8
Il raccoglier brutture per le strade |||
» 20
Il soggiacer a un re assoluto è un guai |||
» 26
In Campidoglio un teschio di cavallo |||
» 32
In Levante audaci e preste |||
» 27
Io non so se più amico |||
» 5
Io professor dell’università |||
» 11
La nullità dell’uno inserto al zero |||
» 9
L’arte sua ciascun faccia. Il vero scriva |||
» 19
Lasciai la spoglia, ma il furor non lasso |||
» 36
Lauda tu sol te stesso |||
» 19
Le forti rocche, cui nè prender mai |||
» 36
Le prime quattro Alfieriche; la quinta |||
» 34
Libertà che vuol tormisi lung’Arno |||
» 22
L’oro pria, poscia il sangue, indi la fama |||
» 16
Lucca, a te forse contro al Gallo crudo |||
» 24
L’uom che in un sol sonetto |||
» 10
Mai non pensa altro che a se |||
Pag. 15
Massirizio tutto sa |||
» 18
Mista coll’irto crin, del crin più sconcia |||
» 31
Mi trovan duro |||
» 6
Mi vien da rider quand’io sento dire |||
» 22
Molti siete; i’ son uno |||
» 27
Mordimi, prego, ma co’ denti tuoi |||
» 17
Nabidi e Cato; ripugnanti sempre |||
» 29
Nei prolissi calzononi |||
» 25
Nel punto in cui di Galli armati schiavi |||
» 29
Non che a te, fida suora, ai più remoti |||
» 25
Odo ogni uomo arditamente |||
» 34
Oh degli antiqui cavalier ben degna |||
» 4
Padre trent’anni muto il Pretendente |||
» 13
Papa infallibile |||
» 6
Pedanti, pedanti |||
» 8
Per abborrir quanto è dovere i Galli |||
» 23
Perch’ei cangi impostura |||
» 27
Per liberarmi |||
» 26
Più d’un le piace |||
» 10
Poichè il destino ci vuol pur divisi |||
» 24
Qual dei due Bruti è il primo? |||
» 16
Queste tue polveri |||
» 34
Rado nuoce il tentar; talvolta giova |||
» 35
Re, confessori, medici, avvocati |||
» 35
Sacro ebbi già di cittadino il nome |||
» 22
Securo alfin l’italo Alfier qui giace |||
» 33
Semi-Claudi imperanti |||
» 17
Sempre eccellenti i Galli in altere opre |||
» 30
Sia l’avvenir qual vuolsi, a me pur sempre |||
» 30
Sia pace ai frati |||
» 12
Signor, perchè del tuo disutil peso |||
» 3
S’l’è mi ch’son d’fer o j Italian d’potia |||
» 6
Son dur, lo seu, son dur, ma i parlo a gent |||
» 5
Sono il Moschi e il Gramosi una pariglia |||
» 12
Spogliar chi mal suoi panni difendea |||
» 21
Tigre coniglio |||
» 10
Tolti di mie tragedie i due t’hai tu |||
» 7
Toscani, all’armi |||
» 9
Tragedie due già fe’ |||
» 7
Tu m’invïasti (e fu maligno il dono) |||
» 4
Tutto a contanti recano i Britanni |||
» 3
Tutto rosso fuor che il viso |||
» 6
Un Arcivescovo |||
» 10
Un vil proverbio corre |||
» 16
Uom di corte e di fede |||
Pag. 8
Vanto primo è il formar cose novelle |||
» 30
Vedete, s’io son tondo |||
» 28
Volar non pon senz’ali i Galli-cani |||
» 26
Vuoti il capo, le man, la borsa e il cuore |||
» 20
Le Mosche e le Api (Favoletta allegorica) |||
» 36
Parte II. — SATIRE.
Al malevolo lettore |||
Pag. 40
Al benevolo lettore |||
» 41
Prologo. — Il cavalier servente veterano |||
» 43
Satira prima. — I re |||
» 49
» seconda. — I grandi |||
» 50
» terza. — La plebe |||
» 55
» quarta. — La sesqui-plebe |||
» 59
» quinta. — Le leggi |||
» 61
» sesta. — L’educazione |||
» 65
» settima. — L’antireligioneria |||
» 67
» ottava. — I pedanti |||
» 73
» nona. — I viaggi |||
» 77
» decima. — I duelli |||
» 90
» decimaprima. — La filantropineria |||
» 94
» decimaseconda. — Il commercio |||
» 97
» decimaterza. — I debiti |||
» 101
» decimaquarta. — La milizia |||
» 103
» decimaquinta. — Le imposture |||
» 107
» decimasesta. — Le donne |||
» 110
Parte III. — IL MISOGALLO.
Intenzione dell’Autore |||
Pag. 113
Rame allegorico |||
» 115
Avviso al lettore |||
» 121
Prosa prima. — All’Italia |||
» 123
» seconda. — Ragione dell’opera |||
» 126
» terza. — Ultime parole del Re |||
» 158
» quarta. — Dialogo fra un liberto ed un uomo libero |||
» 169
» quinta. — Dialogo fra il Re Luigi XVI e Robespierre |||
» 185
Ode. — Diva feroce e torbida |||
» 156
Indice del Misogallo |||
» 210
Indice alfabetico dei Sonetti.
Anco l’Asia tremar già fean gli schiavi |||
Pag. 167
Atroce assai, ma più codardo, stuolo |||
» 150
Barbari ai nomi, alla favella, al naso |||
» 144
Da ch’io bevvi le prime aure di vita |||
» 153
Dei rifondati Cibeleschi Galli |||
» 208
Del Popol piaga, e non del Popol parte |||
» 173
Di libertà maestri i Galli? Insegni |||
» 154
D’immensa piazza in mezzo (oimè!) torreggia |||
» 164
D’inutil muro un giro ampio senz’arte |||
» 145
Di se parlando (che altro mai non fanno) |||
» 151
D’ispido turpe verro aspro grugnito |||
» 177
E’ fu il bel motto di colui, che disse |||
» 152
È Repubblica il suolo, ove divine |||
» 153
Ferro, torchj, destrieri, inchiostro, e tede |||
» 155
Figli di vuoto erario i nuovi Galli |||
» 154
Finchè turbo di guerra orrido stride |||
» 176
Gente più matta assai che la Sanese |||
» 145
Giorno verrà, tornerà il giorno, in cui |||
» 209
Giunte sporge le mani e genuflesso |||
» 193
Gracchiare il dolce usignoletto apprenda |||
» 175
Impetuoso Borea stridente |||
» 146
In altro Agosto insanguinar già vide |||
» 149
Io, cui natura, esperïenza, e amore |||
» 147
Là, dove il Mincio impaludato aggira |||
» 206
Là, dove Italia borëal diventa |||
» 173
La militar tirannide Romana |||
» 168
L’Assegnato è tra’ Galli un fogliolino |||
» 192
L’Attica, il Lazio, indi l’Etruria diero |||
» 176
Laudato alfin sia il Diavolo, una pace |||
» 207
La Storia no (che Storia unqua non ebbe) |||
» 151
L’uom che minor d’altr’uom s’estima, è spesso |||
» 178
Molta è la Gallia, e popolosa, ed una |||
» 179
Mono-aspri-vili-sillabi nasali |||
» 175
O Dea, tu figlia di valor, che aggiungi |||
» 144
Odio all’emula Roma acerbo eterno |||
» 142
Orrido carcer fetido, che stanza |||
» 166
O sovra i Numi tutti augusto Nume |||
» 125
Pregio mi fo di quattro cose e grado |||
» 174
Preso ha il timon chi fu pur dianzi al remo |||
» 143
Qual emblema è codesto? Una donnaccia |||
» 157
Ricchetti, Itala stirpe, arguto audace |||
» 147
Stridula ruota di vil carro informe |||
Pag. 146
Sua Maestà la Nazïon Gallina |||
» 150
Tra i Galli schiavi, e in schiavitù gaudenti |||
» 174
Tronche due Regie teste rotolanti |||
» 206
Ventitrè milïoni di pidocchi |||
» 165
Indice alfabetico degli Epigrammi.
Ben adoprar il tempo, ogni uom sa dirlo |||
Pag. 184
Bench’io n’abbia non poche, a me pur meno |||
» 208
Certi nomi si accoppiano, altri no |||
» 205
Ch’eran pria schiavi i Galli, il dicon essi |||
» 178
Che giova nelle fata dar di cozzo? |||
» 205
Chi ’l crederia pur mai, che filarmonica |||
» 198
Coalizzati contro i Galli, e indarno |||
» 199
Con quattr’anni di guerra, i Galli han vinto |||
» 183
Contro pochi, ed inermi, armati molto |||
» 203
Dai buoni i tristi divisar tu dèi |||
» 194
Dan battaglie i Francesi giornalmente |||
» 155
Di contraria cagion l’effetto stesso |||
» 182
Di tutti quasi i Re d’Europa un fascio |||
» 197
Due morbi a un punto mai non raccozzati |||
» 204
Falso orecchio hanno i Galli e semi-naso |||
» 148
Fantoccini son sempre i Galli stati |||
» 178
Farsi liberi i Galli, ell’è un’impresa |||
» 180
Fra i dentro-stanti, e i fuor-usciti Galli |||
» 165
Fra Re signori, e Re villani, corre |||
» 172
Galli miei, ben si può fiacchi, e modesti |||
» 148
Galli, o calzoni, o non calzoni abbiate |||
» 167
Gli Angli dichiaran Payn sedizioso |||
» 166
Guerreggio in Asia, e non vi cambio, o merco |||
» 205
Il Mandato è fratel dell’Assegnato |||
» 197
Imberrettando le fittizie teste |||
» 179
In mille guise, due Sentenze sole |||
» 121
La Convenzion Gallesca or si baratta |||
» 192
La Francia sola contro Europa tutta |||
» 197
L’Aristo- e il Mono- e il Demo-craticismo |||
» 201
La Repubblica Galla or l’un per cento |||
» 191
La testa e il capo, o sien due cose od una |||
» 181
La vile Europa dalla Gallia vile |||
» 202
Luigi il sesto decimo fu buono |||
» 167
Maravigliose veramente e nuove |||
» 181
Maschie a vicenda, e femmine lor rime |||
» 178
Molto oprar, poco dir, nulla vantarsi |||
Pag. 180
Monarcheschi i Franceschi in cor ben tutti |||
» 179
Nasce talvolta il fulmin dalla terra |||
» 182
Nobili senza onore |||
» 143
Non è dai Galli, oibò, l’Italia invasa |||
» 201
Non vorrian esser Vandali i Francesi |||
» 202
O i Pentarchi farannosi Pantarchi |||
» 196
Ogni gente in tre specie si divide |||
» 152
Ogni par d’anni, una costituzione |||
» 190
Pari all’imprese i premj ognor vorrei |||
» 155
Per decreto trombale |||
» 196
Per riscattar Repubblicani sei |||
» 191
Poichè ben bene consigliati s’ebbero |||
» 180
Portavano i Francesi |||
» 183
Quando degnansi i Francesi |||
» 195
Rosi i Galli dal baco |||
» 204
Rubano i Galli tutto agli Italiani |||
» 203
Schiavi spregiare, ed abborrir tiranni |||
» 165
Semi-Ateniesi i Galli son: chi ’l niega |||
» 194
S’era detto finor, che tutto cresta |||
» 152
Si dice, che dicea non so qual Papa |||
» 191
S’io di Greco sapessi, or ne trarrei |||
» 192
Si sta, si sta pensando |||
» 181
Scrive amichevolmente |||
» 202
Sublime marchio contrassegna i putti |||
» 194
Tutto fanno, e nulla sanno |||
» 164
Udite, udite, l’anno Gallinier |||
» 183
Uno sforzato imprestito in bei dindi |||
» 196