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il misogallo 137


quel regno, manifestatasi legittimamente per via delle istruzioni date ai Rappresentanti. Il tempo giudicherà poi, se nel creder tal cosa io abbia errato come inesperto conoscitore degli uomini, o come inesperto conoscitor de’ Francesi; delle quali due inesperienze, mi riuscirebbe vergognosa la prima, ed onorevole la seconda. Io dunque, checchè ne fosse, credei avviato, e facile a compirsi ogni buon ordine, dal punto in cui tutta una Nazione che pareva e volerlo, e conoscerlo, non si trovava nessunissimo impedimento all’eseguirlo. Nè mai potei credere allora, che una intera Nazione avrebbe ricevuto la legge dai propri suoi eletti emissari, che in men di tre mesi se ne fecero gli assoluti tiranni. Non mi intendendo io dunque affatto di schiavi, stupidamente andai credendo così l’impossibile; ed al vero negando fede, disonorai allora la mia penna, scrivendo una Ode sopra l’impresa della Bastiglia, ch’io reputai base di futura libertà per la Francia. Ma in ciò mi portai da sincero amatore della libertà, non meno che da generoso nemico dei Francesi, i quali pur sempre abborriva; poichè augurai loro il sommo dei beni, e li stimai capaci di possederlo: non in tal guisa però che io il mi credessi del tutto; ed in prova appiccicai a quella stessa mia Ode una Favoluccia, che può assolvermi in parte dalla taccia di credulo stupido.

Da quel giorno memorabile del 14 luglio 1789, in appresso, sempre più costoro colla violazione d’ogni proprietà, d’ogni giustizia, e d’ogni legge umana, e divina, sono andati mostrando all’Europa, ch’essi non erano già degli uomini tornati liberi, ma de’ veri schiavi licenziosi e insolenti, finchè il cessar della verga li lascerebbe pur essere.

Ma tediato oramai di un tal tema, io accennerò di volo, nominandole appena, le moltissime altr’epoche, che rapidamente hanno disingannato tutti quei veri amatori di libertà, i quali aveano dapprima creduto in costoro.

Dì 6 ottobre 1789. Prima cattura del Re, condotto a viva forza di Versaglia in Parigi.

Dì 18 aprile 1791. Insulti di fatti alla persona del Re, vietandogli con la forza di andare per tre giorni alla sua Villa di S. Cloud, benchè egli vi andasse custodito dai soliti suoi carcerieri armati, e non si proponesse altro scopo in quel breve mutamento di carcere, se non se di pigliarvi tranquillamente la Pasqua da’ Preti della propria di lui religione, la quale era ancor quella di quasi tutti gli abitanti della Francia, che n’avessero una.

Dì 24 giugno, stess’anno. Fuga del Re, e sua seconda cattura, ricondotto in Parigi fra i massimi obbrobrî.

Dì 1 ottobre, stess’anno. Seconda Assemblea sotto il titolo di legislativa, più stupidamente ignorante, e più pazza assai della