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4 vittorio alfieri


III.

Torino, gennaio 1777.

Tu m’invïasti (e fu maligno il dono)
Pinta da egregia man beltà straniera:
Tacita dirmi ch’io pittor non sono,
Ti piacque con gentil nuova maniera.
Nè di pietade, in ver, nè di perdono,
Degno è il mortal, che di ritrarti spera:
Ma se costui, che tal bellezza ha pinto,
La tua mirava, anch’ei dicea: Son vinto.

IV.1

Torino, febbraio 1777.

Oh degli antiqui cavalier ben degna
Bontà, non so s’io dica, o cortesia,
Questa per cui docil rival m’insegna
D’amicizia fra noi certa la via!
Per man di Lei, che in cuor d’entrambi regna,
Dolce un ricordo ei d’amistà m’invia,
Leggiadro avorio cui fin oro avviva,
E vuol che in esso i di Lei pregi io scriva.

V.

..... febbraio 1777.

Alta due palmi e mezzo a tre non giunge.
Il capo è un palmo almeno; un palmo è il piede:
Onde ciò che col capo il piè congiunge
Forse in larghezza un pocolino eccede.

VI.

......... 1778.

Clizia, mondana ancor, ben mille amanti
L’un dietro l’altro s’ebbe:
Or, poichè di sue colpe a lei ne increbbe,
Gli ha insieme tutti quanti.



  1. Per lo sbaglio seguìto nel restituire a nome d’una signora all’autore un ricordo invece di darlo a chi apparteneva.