Il Misogallo (Alfieri, 1903)/Sonetto XXXVII

Sonetto XXXVII

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SONETTO XXXVII.

9 marzo 1795.

Molta è la Gallia, e popolosa, ed una;
L’altre Europee contrade, o assai men vaste,
O spezzate, o dei Galli anco più guaste,
Non le potrian dar leggi in guisa niuna.
Nè il molti-lingue esercito, che aduna
Sconnessa Lega, a tanto fia ch’or baste;
Poichè oppon sette pur contro dieci aste,
D’arte, di senno, e di furor digiuna.
Ma, benchè i Galli, dell’altrui non-forza
Forti, ora colgan la caduta palma,
Schiavi son doppj in lor novella scorza.
Spogliati, spoglian; ma lor trista salma
In morte sol suoi patimenti ammorza;
Liberi il dì, che ad essi tolta è l’alma.